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Impianto Ama Salaria, Assemblea Capitolina approva mozione su riconversione

L'Aula Giulio Cesare ha votato un documento in cui si impegnano il Sindaco e l'Assessore competente affinchè l'impianto di via Salaria 981 sia riconvertito in un impianto di selezione per la frazione "leggera" secca differenziata.

Buone notizie per i residenti di Villa Spada e per i lavoratori delle numerose aziende che sorgono sulla via Salaria: l’Assemblea Capitolina ha approvato una mozione con cui si impegna il Sindaco e l’Assessore preposto a fornire indirizzi specifici alla Società AMA, affinché l’impianto al 981 della consolare romana sia riconvertito in un impianto di selezione per la frazione “leggera” secca differenziata.

“La realizzazione di un impianto di TMB (trattamento meccanico-biologico) per la produzione di CDR (combustibile da rifiuto) in Via Salaria, è stata una scelta inopportuna per due motivi - ha spiegato Gemma Azuni, consigliere capitolino di SeL e prima firmataria del documento - aver ignorato l’estrema vicinanza dell’impianto alle abitazioni e alle strutture lavorative, che di conseguenza ne hanno subito i danni, e aver investito sulla produzione del CDR invece di puntare al raggiungimento dell’obiettivo “rifiuti zero”, in armonia con le indicazione della C.E. e del D.lg.vo205/2012 che obbligano a orientare le scelte al pieno riutilizzo dei rifiuti denominandoli con il termine sottoprodotti”.

L’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà ha poi ricordato anche come in questi ultimi mesi siano stati approvati, in sede assembleare, due mozioni e un ordine del giorno “che – ha sottolineato - non possono essere ignorati, poiché rappresentano gli unici atti con cui l’Assemblea Capitolina ha potuto formulare i propri indirizzi in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, di tutela dell’ambiente e di trasparenza nella gestione di un servizio così essenziale per la città” .

La consigliera, da sempre impegnata nella battaglia con i residenti di Villa Spada, ha poi fatto sapere di aver inviato una lettera al Sindaco, all’Assessore Visconti e ai vertici dell’Ama chiedendo di dare seguito a tali atti.

“Mi auguro – ha concluso la Azuni - che presto i cittadini di Villa Spada, gli abitanti e i lavoratori del quartiere Salario, possano aprire le finestre e respirare aria salubre senza più dover subire le puzze nauseabonde che emanano dall’impianto di TMB dell’AMA”.

Soddisfazione per l’approvazione trasversale del documento anche da parte della maggioranza: “Il voto bipartisan dell’Aula Giulio Cesare rappresenta un ulteriore passo in avanti nel lungo percorso che con serietà e responsabilità è stato avviato dal IV Municipio con la fondamentale partecipazione del comitato di quartiere Villa Spada” – ha detto il Presidente della commissione Ambiente di Roma Capitale, Andrea De Priamo.

impianto_AMA_Salaria-2Un impegno, quello messo in campo da Comitati e Istituzioni del territorio, fatto di abnegazione e costanza: “Un lavoro durato mesi – ha ricordato il presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli - che ha permesso di  raggiungere un obiettivo importante. Grazie anche alla disponibilità dimostrata dal presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti, oggi è possibile prendere in considerazione la possibilità di delocalizzare questo impianto lontano dalle abitazioni”.

Nel Piano Strategico Operativo 2013 di Ama, approvato negli scorsi giorni, è stata infatti inserita la richiesta di delocalizzazione dello stesso: una possibilità che – ha informato l’azienda - sarà valutata, nell'ambito delle iniziative di evoluzione dell'assetto impiantistico, al fine di venire incontro alle richieste del Municipio IV, una volta che l'incremento dei livelli di raccolta differenziata e la disponibilità di altri impianti rendano fattibile tale operazione.

Il voto dell’Assemblea Capitolina è stata anche l’occasione per ripensare alle scelte del passato, e da parte dei due membri del PdL non è mancata qualche recriminazione nei confronti delle Giunte precedenti: “Riconosciamo – hanno proseguito De Priamo e Bonelli – nelle parole di Maria Gemma Azuni l’oggettiva presa d’atto degli errori che sono stati commessi dalle passate amministrazioni, che hanno portato alla localizzazione di questo impianto vicino alle abitazioni e agli uffici, costringendo i cittadini e i lavoratori a convivere con odori insopportabili e nauseabondi, spesse volte anche causa di malesseri
tra i residenti”.

L’auspicio  dei due esponenti del Popolo della Libertà è che la delocalizzazione dell’impianto venga messa al primo posto dell’agenda istituzionale della prossima amministrazione regionale “dando finalmente – concludono - risposte positive alle istanze che provengono dai cittadini di questo versante di Roma”.

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