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Montesacro

INTERVISTA - Bonelli: "Mi ricandido a Presidente e dico no ad altro cemento"

Raccolta differenziata, sicurezza e futuro politico: il minisindaco traccia un bilancio di questi cinque anni alla guida del Municipio annunciando la propria disponibilità a ricandidarsi

A meno di tre mesi dalle elezioni amministrative nella Capitale abbiamo incontrato il Presidente del IV Municipio, Cristiano Bonelli, per fare un bilancio della sua consiliatura e affrontare alcuni temi centrali e molto sentiti a Montesacro: dalla raccolta differenziata, all’impianto Ama di via Salaria, passando per la questione sicurezza. Inevitabile andare a sondare il terreno sul futuro politico dell’attuale minisindaco per sapere se sarà ancora lui il candidato del PdL alla presidenza di Piazza Sempione.

Presidente Bonelli, qual è il suo giudizio su questi 5 anni alla guida del IV Municipio?
E’ un bilancio positivo. Certo ci sono ancora mille cose da fare e altre mille sistemare. In assoluto se dovessi tirar fuori un giudizio sull’operato della Giunta e dell’amministrazione locale direi che è più che sufficiente.

Uno dei temi più attuali su questo territorio è quello della raccolta differenziata: qual è la sua opinione in merito a questi primi quattro mesi di attuazione?
Abbiamo scoperto che ci sono decine di migliaia di persone che non aspettavano altro per poter portare la Città di Roma ai livelli europei. I risultati che abbiamo ottenuto – dati ufficiali di Ama e del Conai che difficilmente si possono confutare –parlano di oltre il 45% di differenziata: una riuscita incredibile che dimostra il senso di civiltà e responsabilità che i cittadini della periferia romana hanno in merito a temi importanti come quello dell’ambiente. Un risultato che evidentemente va migliorato ma che porta il nostro Municipio ad essere un’avanguardia in questa Città.

Però i cittadini non sembrano propriamente contenti...
Se è vero che abbiamo dovuto pagare il prezzo di impopolarità di una scelta così innovativa per Roma, dall’altra parte abbiamo risposto con dati oggettivi che sono appunto alti: basta pensare alla raccolta porta a porta che ha raggiunto oltre il 60%. E’ un atto di responsabilità che questa amministrazione doveva dimostrare alla Città e sono orgoglioso di averlo fatto io in esclusiva nella Capitale d’Italia. In tal senso ho chiesto ad Ama e al Dipartimento X di premiare lo sforzo fatto nella raccolta differenziata con una riduzione della tassa sui rifiuti: noi saremo coloro che permetteranno, da qui ai prossimi mesi, di avviare la raccolta differenziati in altri Municipi della Capitale. E’ giusto che chi ha pagato in termini di test, visti gli ottimi risultati, venga ricompensato con uno sconto.

Raccolta differenziata in IV Municipio, è caos

Le strade dei vari quartieri del Municipio però raccontano una situazione diversa …
So solamente che in questa Città la differenziata è stata annunciata per decenni ma mai nessuno ha avuto il coraggio e la responsabilità politica di applicarla. E’ bellissimo dire che vanno fatte delle cose, ma è bruttissimo poi non farle: in questi anni continui annunci e basta. C’è invece poi chi, pur sapendo di dover pagare lo scotto di una novità così importante, si è messo sul campo e l’ha attuata davvero. Ci sono tutt’ora delle inefficienze e ci sono state indubbiamente nei primi giorni di attuazione: è assurdo che alcune associazioni ambientaliste, anche prestigiose, anziché supportare un’iniziativa del genere abbiano colto l’occasione, più che altro politica, per parlare di flop dopo nemmeno un mese.

Qualcosa di diverso però si poteva fare, anche solo per alleviare quelli che lei dice essere problemi solo iniziali, o no?
In una città media italiana, qual è il IV Municipio, che fa parte di una grande metropoli dove la cultura della differenziata non esiste, immaginare di partire con il porta a porta sarebbe stato ancora più difficile: lo sarebbe stato dal punto di vista logistico ma soprattutto dal punto di vista della conoscenza dei cittadini, si sarebbe rivelata un’imposizione che difficilmente sarebbe stata accolta, cosa che invece è accaduta con lo stradale. Il dato importante è che oggi comunque ci sono 27mila persone che fanno il porta a porta e ce ne sono altre decine di migliaia che fanno lo stradale. Non c’è città, con una realtà simile alla nostra, che abbia raggiunto nei primi mesi i risultati che abbiamo raggiunto noi, considerando anche che facciamo parte della periferia di una grande metropoli dove i meccanismi sono diversi dai contesti che possono essere propri di una cittadina media. Tali risultati non possono essere confutati e sminuiti solo per meccanismi politici di convenienza da parte di un’associazione ambientalista i cui membri li abbiamo ritrovati poi candidati alle regionali dalla parte opposta all’amministrazione che hanno trovato modo di criticare.

Quasi quotidianamente in IV Municipio vengono effettuati sgomberi di insediamenti abusivi: di chi è la responsabilità di tale degrado diffuso e quali sono le soluzioni da lei auspicate, considerato anche che la sicurezza era stato uno dei temi centrali della campagna elettorale del centrodestra ?
Il centrodestra ha puntato su alcuni temi, come la sicurezza, che in questa Città non erano stati garantiti. Gli ultimi dati ufficiali dicono che i delitti e la criminalità sono diminuiti rispetto agli anni passati. Inutile nascondere che alcuni problemi persistono ma è giusto anche comunicare che in questa Città sono state decretate circa 28mila espulsioni: nonostante ciò Roma vive il problema dell’immigrazione di persone che, essendo comunitarie, non possono essere allontanate definitivamente. L’opera che questo Municipio ha fatto è sotto gli occhi di tutti: i continui sgomberi sono l’unica cosa che un’amministrazione può fare, ma mostrano con quanta attenzione noi abbiamo seguito il tema degli insediamenti abusivi. Su questo abbiamo fatto capire con fatti concreti e con chiarezza qual è la nostra posizione, mi domando se ci fosse stata la sinistra a governare, che ha sempre parlato di tutelare alcune situazioni, quanti insediamenti abusivi ci sarebbero?  Stiamo facendo quanto è nel nostro potere e nei nostri mezzi in maniera pesante e soprattutto continuativa: non ci siamo fermati una sola volta.

prostituzione_2_original-2Un fenomeno diffuso in IV Municipio è quello della prostituzione: può tracciare un bilancio e darci un'idea di quello che vuole fare?
Il lavoro che abbiamo fatto su questo tema, spesso alla ribalta nel nostro territorio, è evidente: la presenza delle forze dell’ordine, la pattuglia fissa dei Vigili Urbani che transita dalla Salaria a Prati Fiscali non hanno però permesso di poter dire “abbiamo vinto questa battaglia”. Chiunque lo dica è un bugiardo: la presenza delle prostitute c’è, seppur in numero minore rispetto agli anni passati, ma anche in questo caso abbiamo il blocco di una legge nazionale che abbiamo anche stimolato come amministrazione locale. Senza una legge non si può dare seguito ad un lavoro enorme fatto dal Comune e dal Municipio: 58mila sanzioni hanno dato seguito all’ordinanza Alemanno permettendo di reprimere ed arginare il fenomeno.

Dunque il suo giudizio sull’amministrazione Alemanno in merito ai temi di legalità e sicurezza è positivo?
Quello che andava fatto è stato fatto in maniera massiccia e ciò è certificabile. I risultati ipotizzati dovevano essere altri laddove ci fosse stato un seguito con legislazioni adatte: da una parte quella europea in materia di immigrazione, dall’altra quella nazionale sul fenomeno della prostituzione. Lacune queste che non hanno permesso di dare seguito all’enorme lavoro che è stato fatto e che ad oggi non può dare un risultato finale soddisfacente. Sono sicuro che con una legge nazionale avremmo risolto definitivamente il problema almeno della prostituzione.

Strisce blu di Conca d’Oro, il PD ha denunciato la mai avvenuta applicazione del parcheggio a pagamento: qual è la sua opinione sulla questione?
Il centrosinistra si presenta per la terza volta a Conca d’Oro con una manciata di persone. Evidentemente tale protesta non ha tutto questo seguito popolare. Si avvicina la campagna elettorale e di queste cose ne vedremo tante. Bisogna tuttavia fare chiarezza: sulle strisce blu l’amministrazione del IV Municipio ha operato delle forzature nei confronti del Campidoglio, dimostrando compattezza sulle scelte. L’amministrazione centrale fece degli errori nel prendere da sola alcune decisioni sul nostro territorio: affinchè tale provvedimento fosse congelato tutta la Giunta si presentò a Palazzo Senatorio per un incontro con il Sindaco al quale chiedemmo di testare per primi, in quanto ente di prossimità, la sosta a pagamento. Mettendoci la faccia e divenendo anche facili bersagli per le critiche, abbiamo organizzato assemblee, incontri con commercianti e cittadini e fatto due referendum: tutto quello che deve fare un Municipio che lavora tra la gente.

E' in seguito a questo che avete deciso di congelare le strisce blu?
In seguito a questo abbiamo deciso in modo condiviso che, se qualora ci fosse stata la corsa ad accaparrasi un posteggio alla Stazione di Conca d’Oro, sarebbe stato giusto attivare un meccanismo di tutela per i residenti. Se ciò non si fosse avverato o fosse accaduto in modo parziale avremmo attuato tale provvedimento in modo graduale. Le strisce blu sono state congelate per non aggravare il peso economico ai commercianti e ai cittadini non residenti, uno sforzo che in tempo di crisi andrebbe valorizzato. Abbiamo testato la situazione e abbiamo avuto ragione: al via l’applicazione delle strisce blu solamente nel primo anello intorno alla Stazione dove c’è maggior richiesta di parcheggi. Se scoprissimo poi che ciò non basta siamo pronti a muoverci in modo graduale. Se lo stesso PD va a fare il sit-in e poi in Aula vota il nostro medesimo atto, oltre a generare confusione fa anche una pessima figura. A loro dà fastidio che siamo riusciti ad attivare un meccanismo: quello della partecipazione attiva in tutte le scelte.

impianto_AMA_Salaria-2Impianto Ama di via Salaria, una questione scottante: che cosa chiede nella nota alle Istituzioni che invierà a breve?
Su questo tema ho voluto puntare sulla serietà visto la strumentalità che ho riscontrato nei miei avversari politici. Capendo l’importanza del ruolo dell’istituzione locale, ho attuato una strategia precisa: quella di agire in modo graduale, conquistando gli obiettivi passo dopo passo. Abbiamo preso tanti provvedimenti in Consiglio, ho sollecitato il Sindaco, ho lavorato con l’Assessorato all’Ambiente e partecipato a riunioni con Ama e Arpa cercando un equilibrio. Il percorso creato ha permesso durante il Consiglio a Villa Spada di incassare l’ennesimo atto che ufficializzava, ancora una volta, la nostra netta posizione e anche il favore di Ama ad inserire la questione della delocalizzazione nel piano industriale. Un ulteriore passaggio è stato quello che ho prodotto all’interno di Ama con la commissione europea petizioni e che altri hanno fatto solamente fuori con i comunicati stampa. In questo confronto sono stato molto chiaro: ho denunciato a gran voce, davanti al presidente della commissione petizioni e ad Ama, il disagio che vivono centinaia di residenti e lavoratori. Non a caso poi tramite l’On.Angelilli siamo riusciti a far approvare un emendamento alla relazione degli europarlamentari che ha dato maggior importanza al ruolo del Municipio, oggi posso dunque fare una nota molto dura in cui chiedo il supporto non dei residenti - per evitare che si parli di campagna elettorale -ma dei dipendenti . Sulla nota, accompagnata già da centinaia di firme, scrivo chiaramente che adesso è necessaria la concretezza: chi di dovere deve cercare un’area e le risorse economiche per eseguire la delocalizzazione.

Mesi fa ci disse che se non fosse cambiato qualcosa nel PdL sarebbe stato pronto a fare un passo indietro: il cambiamento auspicato è avvenuto?
Il cambiamento è stato quello parziale ma sufficientemente accettabile di candidare persone senza alcun tipo di precedenti, scelta che è costata anche voti in alcune zone d’Italia. L’altro punto al quale tenevo molto, insieme al gruppo di cui faccio parte, era quello delle primarie per dare un senso di novità e di freschezza all’interno del Partito che nella sua struttura appare un po’ anziano e incentrato su sistemi di qualche anno fa. Va avviato un criterio di selezione all’interno del partito basato su meritocrazia e lavoro sul campo. Far parte di un gruppo di eletti che ha proposto questo a livello nazionale, e che ha deciso di rimanere nel PdL, vuol dire avere delle aspettative di novità ma anche certezze e garanzie sull’evolversi del partito: in considerazione di quest’ultimo risultato elettorale mi sento ancor più motivato nell’andare avanti.

Dunque intende ricandidarsi alla Presidenza del IV Municipio?
Mi ricandido anche se io sono esattamente come cinque anni fa: mi sento un soldato e sono a disposizione del partito e delle eventuali scelte diverse che vorrà fare. Se c’è qualcuno che è più bravo, più capace e che può conquistare il territorio io, che sono riuscito a prendere un municipio storicamente di sinistra, sono prontissimo a fare, non uno, ma dieci passi indietro e rimanere a disposizione di chi vorrà prendere il mio posto. Certo è che se sarò ancora io il Presidente del IV ne vedremo delle belle perché di cose positive ne abbiamo fatte tante ed è giusto che si metta a reddito quanto realizzato.

In caso di vittoria quale sarà il suo primo impegno?
Di obiettivi che non sono riuscito a raggiungere purtroppo ce ne sono e non posso dire solo per colpa della mancanza di risorse. E’ normale che alcune cose non abbiano funzionato e il primo responsabile sono io essendo il Presidente. Detto ciò ribadirò il netto “No” a nuove cubature nel nostro Municipio. Una delle difficoltà di questo territorio, uno dei quadranti più popolosi di Roma, è l’aumento dei cittadini causa dei nuovi quartieri, 35mila residenti in più: tale situazione, impossibile da gestire senza risorse, ha fatto vacillare il Municipio sui servizi fondamentali da erogare come asili e sicurezza; ha portato all’inadeguatezza delle infrastrutture con il conseguente congestionamento del traffico, senza trascurare il maggiore inquinamento. L’investimento sul futuro del nostro territorio è quindi dire “No” a nuovi permessi a costruire.

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