rotate-mobile
Tufello Tufello / Via Monte Bianco

Omicidio Verbano, si riapre il caso: spuntano due nomi e due identikit

A scrivere dell'indagine è oggi Carlo Bonini di Repubblica che parla di due nomi e due identikit su cui stanno lavorando procura e Ros. La madre di Valerio: "Se si riuscisse a scoprire qualcosa sarebbe meraviglioso"

Proprio nel giorno in cui ricorre il trentunesimo anniversario dalla morte di Valerio Verbano, arriva la notizia di una possibile svolta nelle indagini sull'omicidio. A scriverne è oggi su La Repubblica Carlo Bonini che parla di due nomi e due identikit su cui da mesi stanno lavorando la Procura e i Ros.

Si legge su Repubblica: “Prende corpo una nuova indagine che dopo 24 mesi di lavoro, colloca al centro della scena del crimine almeno due nuovi indiziati", non ancora indagati. Uno degli esecutori sarebbe da tempo all'estero. L'altro, scrive Bonini, "insospettabile professionista con una vita in Italia". Entrambi, già militanti della destra romana, allora sconosciuti e "stando all'ipotesi investigativa costituiti in un gruppo di fuoco deciso ad accreditarsi, con un cadavere di forte valore simbolico come quello di Valerio Verbano, agli occhi dei neofascisti Nar di Fioravanti e Mambro". Secondo quanto riporta Bonini, gli assassini erano conosciuti da Verbano.

LA MADRE DI VALERIO – Carla Zappelli, madre di Valerio Verbano, oggi 87enne mostra soddisfazione per la notizia. All'Ansa dichiara: “La notizia che ci sono finalmente due nomi collegati all'omicidio di mio figlio è un sollievo. Se dopo 31 anni si riuscisse a scoprire qualcosa sarebbe meraviglioso. E' quello che aspetto. Ed acquista un valore ancora più grande perché avviene in questa giornata, nel 31/mo anniversario della morte di mio figlio".

"Ieri in effetti - spiega la signora Zappelli - è successo un fatto curioso che si spiega alla luce di ciò che ho letto oggi sul giornale: sono venuti qui a casa mia un magistrato e un tenente colonnello dei Ros. Mi hanno detto che era un anno e mezzo che lavoravano sulla documentazione di Valerio".

Quella documentazione che Valerio aveva messo insieme in circa tre anni e che "assomigliava - ricorda la madre - per grandezza, a una tesi di laurea, senza la copertina rigida però. All'indomani dell'assassinio presero quel grande quaderno e quando mi venne restituito mancavano tante pagine". "Comunque anche se oggi sono contenta per questa notizia - conclude Carla Zappelli - non voglio illudermi più di tanto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Verbano, si riapre il caso: spuntano due nomi e due identikit

RomaToday è in caricamento