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Collatino e Val Melaina: scoperte due case chiuse cinesi

Al momento del blitz in uno dei 2 appartamenti scoperta una ragazza cinese intenta a prostituirsi. I due appartamenti sequestrati sono uno a Val Melaina e l'altro al Collatino In manette una coppia cinese con l'accusa di istigazione e sfruttamento della prostituzione

Duro colpo ad uno dei tanti giri di prostituzione cinese della Capitale.  Due case di appuntamenti sequestrate, una a Val Melaina e una al Collatino, due cinesi arrestati, un romano denunciato, 23.000 euro in assegni sequestrati più altri 3.000 euro in contati.

Da tempo gli agenti della Polizia di Stato della Questura erano sulle tracce di due uomini, un cinese ed un italiano, che sfruttavano l’attività di prostituzione di una serie di ragazze cinesi.

Ieri sera in via Lamarmora, nel quartiere Esquilino, al termine di un servizio di appostamento e pedinamento effettuato in abiti civili, i poliziotti delle Nibbio, le pattuglie di motociclisti della Questura, hanno sorpreso un cinese di 26 anni, mentre stava consegnando una mazzetta di banconote, provento della sua attività di meretricio, ad un italiano a bordo di un’auto alla cui guida era seduto un cinese di 58 anni.

Immediatamente la coppia straniera ha cercato di eludere il controllo dei poliziotti offrendo loro denaro per “chiudere un occhio”, ma i due sono stati arrestati per istigazione alla corruzione.

Effettuate le perquisizioni domiciliari in 2 appartamenti utilizzati per esercitare la prostituzione da parte di donne cinesi, uno sito nel quartiere Val Melaina e l’altro al Collatino, gli agenti della Polizia di Stato hanno identificato un’altra donna cinese dedita alla prostituzione e sequestrato assegni per un importo totale di 23.000 euro, denaro contante per 3000 euro e medicinali orientali importati clandestinamente in Italia.

Al termine degli accertamenti, oltre all’arresto, la coppia cinese è stata denunciata anche per sfruttamento della prostituzione insieme all’italiano, romano di 57 anni.  Inoltre è stato denunciato anche per immigrazione clandestina.

Gli agenti della Polizia hanno sequestrato 2 telefoni cellulari in uso a W.L. che venivano utilizzati dalla donna per ricevere contatti da potenziali ricercati mediante inserzioni pubblicitarie su quotidiani.
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