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Via di Villa Spada: dopo cinque anni di disagi, possibile riapertura del sottopasso ferroviario

Nel 2006 RFI chiudeva il sottopasso per motivi di sicurezza: da quel momento sono cominciati i disagi per i residenti, isolati dalla città. Dopo cinque anni, si parla di riapertura

Il 1 Agosto 2006 RFI per motivi di sicurezza chiudeva il sottopasso ferroviario di sua proprietà. "Abbiamo passato cinque anni di disagi", raccontano oggi i residenti di Villa Spada, amareggiati e stanchi di protestare. Qualche settimana fa, però, sono cominciati i lavori  nell'area, e la speranza è che almeno un tratto del sottopasso venga riaperto entro la fine dell'inverno.

foto (11)-2Villa Spada è ormai da molto tempo un quartiere piegato dai disagi. Disagi di ogni genere, dalla prostituzione in tutte le ore del giorno oltre che della notte, al degrado nelle strade; dalle infrastrutture che non sono in sicurezza, alla mancanza di marciapiedi; strade continuamente allagate, emergenza Rom, per non parlare poi dei disturbi causati dall'impianto Ama negli ultimi mesi. Ne sanno qualcosa le tante famiglie che abitano in via di Villa Spada, strada in cui il disagio è pane quotidiano per i residenti, che ancora cucinano con le bombole perchè non c'è il gas. I cittadini di questa zona da cinque anni aspettano la riapertura del sottopasso ferroviario, chiuso nel 2006.

"Quel sottopasso è l'unico collegamento che abbiamo con via Salaria da una parte e con Nuovo Salario dall'altra", racconta la signora Olga, che in questi anni si è attivata per protestare insieme al comitato spontaneo sorto nel quartiere. "Senza il sottopasso"' continua Olga, "noi di via di Villa Spada siamo costretti a camminare per piú di 1 Km senza marciapiedi per raggiungere il ponticello che si collega con la Salaria dove ci sono le fermate degli autobus. Quando piove, peró, sia via di Villa Spada che il ponticello si allagano, e siamo costretti a rimanere a casa, isolati". Via di Villa Spada è una strada privata molto lunga, dove non passano autobus. A parte il sottopasso, non esistono altri collegamenti pedonali per raggiungere altre zone, tanto meno via Salaria, che in linea d'aria è a pochi metri di distanza. Nelle palazzine sulla strada abitano quasi tutti pensionati ex dipendenti delle ferrovie, che ogni giorno hanno grosse difficoltà a raggiungere la città perchè la strada da fare a piedi è tanta.

foto (10)-2"Lo avevano chiuso dopo che una signora era stata aggredita da alcuni immigrati", racconta ancora Olga. "Ci avevano garantito che lo avrebbero riaperto dopo averlo messo in sicurezza, appena installate le telecamere". La signora racconta poi che nelle ultime settimane sono stati fatti dei lavori dal Comune, al quale le ferrovie avrebbero ceduto il sottopasso, per riaprire almeno il tratto che collega a via Salaria, circa 17 metri di tunnel. Attualmente mancano ancora gli allacci per l'illuminazione e non sarebbe ancora stato fatto il sopralluogo per l'installazione delle telecamere. Fra qualche mese una parte del sottopasso potrebbe quindi essere riaperta. "Se ci hanno messo cinque anni per riaprire 17metri di tunnel, quanto tempo dovrà ancora passare prima che riaprano gli altri circa 400metri che collegano al Nuovo Salario?", è il dubbio di molti residenti, disillusi e amareggiati.

"Sto seguendo questa situazione da due anni in prima persona, e non pochi sono stati i problemi che abbiamo avuto fino adesso", spiega Cristiano Bonelli, Presidente del IV Municipio. "RFI ci ha creato qualche problema in questi anni. Lo dimostra il fatto che l'Ufficio tecnico del IV Municipio già lo scorso anno aveva dato la disponibilità per finanziare i lavori, ma i lavori sono cominciati con grande ritardo. E' intenzione dell'amministrazione risolvere il prima possibile questa situazione. Durante i lavori nelle scorse settimane si è poi verificato un problema tecnico: sembra che alcuni punti della rete fognaria possano creare problemi nel sottopasso. In ogni caso stiamo cercando di risolvere questa situazione perchè vogliamo restituire il prima possibile, anche entro il 2011, questa importante infrastruttura alla cittadinanza", conclude poi Bonelli.

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