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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Giardino Montesacro / Via Cimone

Nel cuore della notte schiamazzi e caos, Montesacro non dorme più: "Su movida fiducia tradita"

La lettera dei residenti alla Giunta Caudo: "Fino alle 4 musica e urla. La mattina tra rifiuti e vomito"

"Ormai siamo diventati un grande bar a cielo aperto", "Qui non si dorme più" - corrono esasperate e da anni senza sosta le lamentele dei residenti di Montesacro alle prese con gli aspetti più selvaggi della movida

Movida selvaggia a Montesacro

Clacson impazziti in piazza e nei viottoli, musica ad alto volume, schiamazzi nel cuore della notte dovuti spesso all'ubriachezza molesta, che dire poi delle decine di bottiglie abbandonate in strada o sui tettucci delle automobili adibiti a tavolini da bar. Una situazione, a detta degli abitanti di Città Giardino, zona residenziale e anni fa più che tranquilla, divenuta "insostenibile". Negli ultimi mesi la petizione al Municipio III con il primo punto dedicato proprio alla richiesta di un argine alla movida selvaggia. Tra le richieste avanzate dai residenti: la chiusura all'una di tutti i locali, maggiori controlli e sanzioni per sosta selvaggia e disturbo della quiete pubblica, oltre allo stop al rilascio di nuove licenze per attività di somministrazione "essendo ormai eccessiva la concentrazione di locali nell’area ed il fenomeno in notevole peggioramento". 

Musica alta, schiamazzi e clacson impazziti: Montesacro si scaglia contro la mala movida

La regola di Ponte Tazio "sparita"

Al momento tutto rimasto lettera morta come pure quella "Regola di Ponte Tazio", ossia la chiusura di tutte le attività all'1.15, promessa e sponsorizzata dal presidente Giovanni Caudo sin dalla campagna elettorale. 

Così il Comitato di Quartiere Città Giardino torna a farsi sentire rimproverando pure alla Giunta di centrosinistra il patrocinio per un evento culturale dedicato al connubio tra letteratura e vodka. "Così tradisce irreversibilmente la fiducia dei cittadini che l'hanno eletta e che dovrebbe starle a cuore" - scrive in una lettera al presidente il CdQ chiedendo che fine abbia fatto la tanto sbandierata Regola di Ponte Tazio con pure l'attenzione al "diritto al riposo". 

"In campagna elettorale ha detto che la quiete era un diritto dei cittadini ed ha perciò messo nel suo programma quella regola: l'abbiamo incontrata prima e dopo le elezioni, lei ha ribadito queste posizioni e noi le abbiamo consegnato 550 firme di cittadini che le hanno chiesto impegni seri sui problemi legati al degrado dovuto ad una cattiva declinazione del concetto di movida. Qual è il risultato ad oggi?" - incalzano i residenti che il prossimo 16 novembre saranno a Piazza Sempione per un'assemblea pubblica sulla tematica. 

I residenti: "Di notte caos, risveglio tra vetri e vomito"

"Non vogliamo fare una guerra ai locali né a chi li frequenta, ci sono però differenze che riconosciamo e rivendichiamo tra chi si gode una serata di svago e chi si ubriaca alle 4 di notte" - specificano dal Comitato di Quartiere.

"Vogliamo però che la Giunta ascolti direttamente dalla voce dai cittadini cosa significhi vivere nel 'casino' di notte, cosa significhi non poter dormire alle 2, 3 o 4 per la musica di qualche locale o le urla di qualcuno ubriaco. Cosa significhi non dormire tutte le notti per il rumore, i clacson. Cosa significhi vedere risse sotto casa e uscire il giorno dopo passeggiando tra vomito e rifiuti. Cosa significhi segnalare e segnalare senza essere ascoltati, vivendo in casa con la rabbia di subire ingiustizie e non poter far nulla. Cosa significa essere esasperati. E non da ultimo il pericolo dell’alcolismo, di certo non una ricchezza del quartiere ma un problema sociale. I drammatici fatti di cronaca accaduti a San Lorenzo - proseguono gli abitanti di Montesacro nella lettera - devono indurre le istituzioni ad ascoltare i cittadini e intervenire a loro tutela prima che le cose sfocino in tragedia, umana e sociale".

 Le richieste del quartiere

Rispetto delle regole, delle promesse elettorali, della quiete del quartiere, della sicurezza per tutti: le richieste al Municipio III di Città Giardino, impegnato a salvaguardare la storia e le peculiarità di un quartiere in radicale mutamento. 

"I residenti di Città Giardino subiscono una trasformazione del territorio non sostenibile che ha stravolto gli equilibri originari e ormai da troppo tempo sono violati nell’intimità delle proprie residenze senza riconoscimento di alcuna responsabilità da parte di alcuno, in barba - concludono chiedendo la presenza di tutta la Giunta all'incontro del 16 - alle tante regole stabilite da norme che restano totalmente disattese". 
 

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