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Città Giardino Montesacro / Via Levanna, 11

Il Brancaleone torna a casa: in futuro anche corsi e servizi. I residenti: "Rispettino quiete"

A due anni dal sequestro dell'ex centro sociale le chiavi tornano agli assegnatari: "La nostra storia di riscatto sociale, rinasciamo dopo abbandono forzato"

"Il Brancaleone è tornato a casa". Con queste parole gli attivisti dell'Associazione Spazio Autogestito hanno salutato il rientro nei locali di via Levanna, 11: quelli tolti loro dalla delibera 140 e riconsegnati da una sentenza che ha dichiarato illegittimo il sequestro disposto nel dicembre del 2016 da Michele Nardi, magistrato di recente arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.

Il Brancaleone devastato dall'abbandono

Per la comunità del Brancaleone prima la battaglia legale, con pure le accuse di occupazione e furto d'energia decadute, poi il calvario per ottenere le chiavi dell'immobile che in due anni di vuoto e abbandono assoluto ad oggi è poco più che una palazzina malconcia. Infiltrazioni dal tetto tanto cospicue che nell'archivio e negli uffici all'ultimo piano l'acqua viene raccolta con secchi e stracci sul pavimento; danni parziali all'impianto elettrico, coperture degli spazi esterni totalmente saltate, attrezzature danneggiate, giardino devastato dall'incuria. 

Il Brancaleone: ex centro sociale nel cuore di Montesacro

Serviranno tempo, fatica e soldi per rimettere in piedi il Brancaleone: nato nel febbraio del 1990 dall'occupazione di una palazzina abbandonata e divenuto nel tempo un punto di riferimento sociale e culturale per Montesacro e per l'intera città. Casa per associazioni, comitati e artisti, ma anche fulcro di battaglie ambientaliste e contro le speculazioni edilizie sul territorio. Dal 1996 la concessione da parte del Comune di Roma. Vent'anni dopo, sulla spinta della delibera 140 per il riordino del patrimonio capitolino, il sequestro: la fine improvvisa del Brancaleone che pure negli anni aveva richiamato in quel di Montesacro artisti di caratura internazionale vantando un'offerta culturale, sociale e artistica di qualità. 

Il Brancaleone devastato dall'abbandono

Il Brancaleone riparte

Davanti agli assegnatari del Brancaleone ora c'è una montagna da scalare. Nei prossimi giorni si avvarranno di un tecnico per far redigere una perizia sulle condizioni dello stabile dopo "due anni di abbandono forzato e di buio, di assenza di iniziative e eventi, senza servizi e spazi per il quartiere". 

"Due anni - sottolineano da via Levanna - che hanno ferito il centro sociale deteriorando la struttura e causando danni (fortunatamente non strutturali) alle attrezzature e a parte delle strutture faticosamente costruite". 

Regna cautela al Brancaleone: "Qui non è tutto finito perchè la delibera tiene in scacco tutte le strutture come la nostra, senza dare soluzioni alternative. Tuttavia la lunga storia dell’autogestione non merita di essere gestita come un problema di ordine pubblico o come un paragrafo del bilancio economico comunale. E' una storia viva di riscatto sociale, di difesa dei beni comuni e anche di creazione di ricchezza per la collettività". 

I servizi al territorio: "In via Levanna scuole e corsi"

Vuole ripartire proprio da qui l'ex centro sociale che, dopo la necessaria messa in sicurezza con pure qualche lavoretto di ristrutturazione, sogna di vedere in quei locali "servizi diurni di altissima qualità". 

Tra le idee corsi di recupero gratuiti per ragazzi in difficoltà, aula studio, biblioteca e punto internet gratuito. Con l'aiuto degli artisti che negli anni hanno orbitato intorno al Brancaleone tra le ambizioni anche quella di dar vita a una scuola di musica, di teatro e di formazione per fonici e tecnici dell'audio. Poi la proposta fatta direttamente al Municipio III: "Porti qui l'ufficio per le politiche giovanili". 

Un nuovo capitolo dunque per un luogo che ha radici profonde. "Non ci stiamo ad essere etichettati come 'la discoteca', siamo qualcosa di molto diverso e molto di più" - dice qualcuno. 

Impossibile però rinunciare a serate ed eventi di intrattenimento: è da li che arriverebbero le risorse per creare i servizi al territorio che immaginano gli attivisti di via Levanna. 

La preoccupazione dei residenti

Da qui lo scontro con i residenti di Città Giardino, da sempre attenti e sensibili al tema della movida, severi sugli aspetti più selvaggi della vita notturna. 

"Sebbene abbiamo iniziato un dialogo con le persone che si sono dichiarate futuri gestori  del Brancaleone siamo perplessi su questa riapertura e restiamo in attesa di capire se siano state rispettate  innanzitutto le norme sulla sicurezza , divenute assai più stringenti per tali luoghi aperti al pubblico,  a quale titolo gestiranno lo spazio (licenza ?  associazione culturale? ) e cosa fondamentale, con quali orari e modalità. In passato, giova ricordarlo, è stata anche una discoteca" - ha detto a RomaToday il direttivo del Comitato di Quartiere Città Giardino. 

"In linea di principio non abbiamo nulla contro un luogo di aggregazione, ma deve operare nel rispetto delle norme e della quiete dei residenti. Il nostro territorio - ricordano da viale Gottardo e dintorni - è già gravato  da queste degenerazioni e non può tollerarne altre".
 

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