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Sociale: “Bando SAISA di quartiere è illegittimo”. FdI chiede annullamento

La gara, riservata solo alle relatà del Municipio III, sarebbe irregolare: "Marchionne tuteli amministrazione da ricorsi"

L’Assessorato alle Politiche Sociali, Servizi alla persona e Politiche Sanitarie ha indetto un bando per la realizzazione del “Saisa di quartiere”, il Servizio per l’Autonomia e l’Integrazione della persona anziana. Un progetto – è scritto nella lunga premessa – che si realizza sulla base della valutazione del bisogno assistenziale della persona, effettuata dal Servizio Sociale Municipale e prevede l’elaborazione di un Piano d’Intervento Individuale, volto al miglioramento della qualità di vita e a favorire il mantenimento della persona anziana nel proprio ambiente, attraverso lo sviluppo e la conservazione dell’autosufficienza, dell’autonomia e dell’interazione con la rete familiare e sociale.

“Un bando che limita la partecipazione alla gara alle sole realtà che risiedono anagraficamente in Municipio III e per questo palesemente illegittimo” – ha fatto notare il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Filini che ha chiesto al Presidente Marchionne e alla Dirigente Uosecs l'annullamento in autotutela del bando dei servizi sociali.

"Il criterio adottato dall'amministrazione – ha spiegato Filini - non trova alcuna rispondenza nell’art. 7, comma 1, del d.P.C.M. 30 marzo 2001, che in alcun modo riserva la possibilità di partecipare alle istruttorie pubbliche per la coprogettazione soltanto a determinati organismi che, indipendente dalla capacità progettuale, abbiano una specifica localizzazione territoriale (peraltro limitata al solo territorio municipale)”.

“Un criterio palesemente discriminatorio – sostiene il capogruppo di FdIperché contrario al principio, di derivazione comunitaria, della massima partecipazione alle gare pubbliche”.

LA GIURISPRUDENZA - A sostegno di Filini la giurisprudenza e l’Autoritàdi vigilanza sui contratti pubblici: le clausole che limitano la partecipazione alle gare a concorrenti di un dato territorio contrastano infatti con il principio di parità di trattamento di cui all’articolo 3 della Costituzione (AVCP, deliberazione n. 108/2012).

È stato, altresì, rilevato – ha riportato Filini - che la rilevanza che le finalità solidaristiche intese a fronteggiare e risolvere situazioni di disagio di fasce deboli della popolazione assumono nella materia de qua, con particolare riferimento alla conoscenza dei bisogni e delle condizioni di vita legate all'ambiente ed al territorio, non può giungere al punto da costituire fattore di discriminazione delle imprese sulla base di un elemento di localizzazione territoriale, contrario al principio di eguaglianza: anche un'impresa non legata al territorio di riferimento ben può essere in grado, per capacità organizzative, strutture adeguate e mezzi, per esperienza, formazione e qualificazione del personale, di eseguire il servizio con tutta l'attenzione necessaria ai problemi ed alle circostanze legate a specifiche condizioni ambientali (Tar Sicilia, Catania, sez. III, n. 371/2009).

Queste dunque alcune delle motivazioni che hanno spinto Fratelli d’Italia a chiedere a Marchionne “di tutelare l'amministrazione da probabili ricorsi e a ritirare il bando".

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