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Tra licenziamenti e nuove assunzioni, alla Maximo Green di Casal Boccone è caos

Sono 10 gli istruttori a cui non è stato riconfermato il contratto. Gli insegnanti protestano e anche gli assunti non firmano il rinnovo. "Dateci risposte", è il loro grido

Dieci istruttori licenziati per scarsità di risorse. Altri pronti a prendere il posto di quelli allontanati. Siamo nella palestra Maximo Green, all'interno di un Punto verde qualità del Comune di Roma. Qui da qualche giorno è esploso un vero e proprio caso che mette a rischio il normale funzionamento della palestra.

Un rischio paventato dai dipendenti e confermato da un foglio affisso nella struttura nel quale si avvisano i clienti della possibilità di richiedere un rimborso. Su facebook intanto c'è chi si indigna alla notizia del licenziamento di alcuni insegnanti del centro.

Ma cosa sta succedendo? Facciamo un passo indietro. Il 31 marzo, due giorni fa, sono scaduti i contratti degli istruttori. "Già da un paio d'anni questi vanno avanti di proroga in proroga", dicono i dipendenti. L'ultima è di gennaio con scadenza appunto a fine marzo. Poi una telefonata arrivata da una segretaria ha annunciato il licenziamento di 10 insegnanti. Gli altri hanno avuto una proroga di un mese, ma con orari di lavoro ridotti.

Ai dipendenti non è chiaro il criterio di selezione dei licenziati nè la ragione del mancato rinnovo generale del contratto. A quanto si legge in alcuni commenti del profilo facebook non ufficiale della palestra, ad essere mandati via sono anche insegnanti dei corsi più seguiti. Una scelta il cui motivo, si legge ancora sul social, resta ignoto pure a causa dell'assenza di rappresentanti dell'amministrazione della struttura.

E anche la riduzione delle ore lavorative di chi rimane lascia qualche dubbio. "Che senso ha", si chiede il dottor Luciano Mazzà uno dei dipendenti a cui è stato ridotto l'orario di lavoro, "ridurci l'orario di lavoro se poi per coprire le nostre ore si chiamano supplenti?".

La situazione sembra dunque piuttosto fumosa. I dipendenti cercano risposte ma dicono che non è semplice riuscire ad avere un contatto con i dirigenti responsabili. Anche per via di un rimpallo di telefonate da un ufficio all'altro. Un rimpallo che abbiamo riscontrato anche noi di RomaToday, provando a chiedere una replica ufficiale alla società. Una ricerca andata a vuoto anche a causa di mancate risposte e cornette buttate giù all'improvviso da responsabili che chiedono di rivolgersi a uffici stampa o comunicazione inesistenti.

La sorte del centro resta quindi ancora incerta. Gli istruttori ricontrattualizzati hanno pensato di non firmare il rinnovo per solidarietà e per protestare contro una situazione che oggi è toccata ad altri, ma in futuro potrebbe riguardare loro. E non si sa quali conseguenze potrebbe avere questa decisione.

Nel frattempo a subire disagi ci sono pure gli iscritti al centro che ammontano a circa 1600. Il foglio affisso in sede parla della possibilità di presentare istanza di rimborso e per il momento a tutti non resta che aspettare ulteriori sviluppi.

Ovviamente la nostra redazione resta a disposizione della società per ogni chiarimento, anche se forse le spiegazioni andrebbero date prima di tutto ai lavoratori.

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