Insicurezza e abbandono dove Vigne Nuove sogna l'asilo

Locali di proprietà di Roma Capitale lasciati nella morsa di abbandono e incuria: reti, materassi, mobili accatastati insieme a vecchi monitor e infissi. Così si presentano oggi gli ambienti di via Pasquati a Vigne Nuove: qui nell'inverno scorso era previsto l'arrivo dei senzatetto con una struttura di accoglienza temporanea - giusto il tempo di superare il Piano Freddo - gestita dalla cooperativa “Ambiente e Lavoro Onlus” che oltre alla gestione a all’assistenza si sarebbe impegnata anche nella realizzazione dei lavori di riqualificazione dello stabile restituendolo poi alla collettività.

Un progetto saltato per la veemente opposizione di Vigne Nuove che proprio non ci stava a vedere un centro di accoglienza per clochard proprio accanto all'asilo La Contea degli Hobbit, una struttura dove i bambini sarebbero stati separati dai senzatetto solo da una porta murata.

Sfumato il piano è dunque con esso sfumata pure la possibilità di veder tornare decorosi e fruibili quei locali pubblici dove il quartiere da anni sogna un asilo gemello a quello esistente, una struttura quanto mai necessaria per la zona. Realizzazione però, visto il periodo di magra, che l'Amministrazione capitolina al momento non può permettersi.

Ieri intanto il parlamentino di Piazza Sempione ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal M5s e scritta con i residenti del quartiere per chiedere la messa in sicurezza di quei locali , la rimozione dei materiali di risulta e la pulizia dell'area esterna affinchè non ci sia più quel degrado in espansione accanto al nido. Nel documento chiesti pure la rimozione degli arbusti fronte strada e dietro la palestra dell'ex scuola Uruguay per la quale si è sottolineata la necessità di un bando.

"Una vittoria per il quartiere Vigne Nuove, ma è solo il primo passo, dobbiamo insistere ora per far si che questa mozione non rimanga un pezzo di carta in un cassetto" - ha commentato a margine Simone Proietti del M5s lanciando una vera e propria "operazione fiato sul collo" chiedendo ai cittadini di monitorare la situazione per arrivare d ottenere "ciò che in un paese civile sarebbe la normalità".