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Venerdì, 19 Aprile 2024
Talenti Talenti / Via Ugo Ojetti

Parco Talenti: tra promesse e rinvii, la realizzazione sembra un miraggio

Consegna dei lavori rinviata più volte, fruibile solamente l'area cani. Quasi 40 ettari da rinnovare e restituire alla comunità da anni, i residenti: "Rivogliamo Parco Talenti"

Un’area verde irrinunciabile inserita nel Piano delle Certezze approvato in Aula Giulio Cesare nel lontano 1997, il Parco Talenti, quasi 40 ettari di verde pubblico, è il risultato di una convenzione stipulata tra Comune di Roma e la FINEUROPA S.p.A.: dunque la classica opera di compensazione per le cubature edificatorie, in questo caso quelle del “Rione Rinascimento”.


Ma dal 2001, anno della stipulazione della Convenzione, ben poco è stato fatto destando le ire di buona parte dei residenti che aspettano e pretendono un’opera, che in quanto a scomputo, è dovuta alla comunità di Talenti e a quella di tutto il IV Municipio.
Dopo anni di attese, segnalazioni, petizioni e date di consegna rinviate ripetutamente, di quel grande progetto è stata consegnata, nel maggio 2011, solamente l’area cani: un po’ poco per chi ha atteso con speranza la fine dei lavori prima nell’estate del 2012 e poi per gli inizi di quest’anno.


Nessuna traccia, per adesso, nonostante l’inizio dei lavori sia stato annunciato nell’ottobre di due anni fa, del “Giardino dei 5 sensi”: un ettaro considerato da molti il tratto più affascinante dell’intero progetto, una peculiarità nel cuore di Talenti grazie al previsto percorso sensoriale che dovrebbe svilupparsi in un’area attrezzata, destinata a bambini e ragazzi, con giochi e piante connesse ai cinque sensi.


Ma il Giardino e l’area cani, già consegnata e ben frequentata, costituiscono solamente due dei quasi 40 ettari da rimettere a nuovo e restituire alla cittadinanza e così, nelle strade di Talenti, ci si chiede quando verranno ultimati tutti i lavori del Parco.


All’inizio di febbraio in via Ugo Ojetti, sono arrivate le ruspe: sembrerebbe così essere stata avviata la pulizia dell’area compresa con via Cajumi nella quale dovrebbero essere realizzate una piazza, un’area giochi per bambini piccoli ed un’altra dedicata agli adolescenti.

Parco Talenti, un'odissea senza fine


Impossibile però credere, come aveva annunciato il Consigliere Fabrizio Clavenzani, delegato del IV Municipio per il Parco Talenti, nella fine del tutto per la metà del 2013: meno di quattro mesi di lavori sembrano infatti troppo pochi per completare l’opera che in molti aspettano con ansia da oltre un decennio.


“L’area cani c’è ed è molto utile – ci racconta un giovane in compagnia del suo amico a quattro zampetuttavia vedere tutto questo verde ridotto così è deprimente: per adesso stento ancora a definirlo parco, è da quando sono piccolo – chiosa – che questo per me è solo un cantiere”.


Dalle nostre finestre vediamo solo cantieri e distese di terra, poche ruspe e camion in manovra. Ormai ho smesso quasi di credere che quest’opera venga realizzata” – ci dice un abitante di Talenti rivelandoci di aver acquistato un appartamento proprio li accanto affascinato soprattutto dalla presenza del Parco.


 “Battaglie dei comitati di quartiere, di organizzazioni ambientalistiche combattute ogni giorno sul terreno non hanno portato a nulla” – denuncia un’altra residente da anni impegnata a sorvegliare sulla questione. “Eppure – prosegue - quel parco ci è dovuto, è un'opera a scomputo (così il comune ha deciso di procedere ahinoi) nell'ambito delle opere di edificazione dei Rioni Rinascimento di Mezzaroma.
Rioni che, a differenza del Parco
– sottolinea - vengono realizzati e venduti con costanza, nei cui cantieri si lavora senza soluzione di continuità, senza che qualcuno chieda il rispetto dei patti, senza che il Parco venga restituito ma anzi lasciando che esso sia utilizzato come area di manovra dei mezzi pesanti dei vicini cantieri”.

La sorte dell’agognato Parco Talenti è ancora dunque tutta da stabilire, certo è, che come spesso accade in questa Città, le opere residenziali vengono portate avanti e rese redditizie in tempi brevi, mentre per quelle dovute spesso la comunità è costretta ad attendere, tra ritardi e rinvii, tempi assai più lunghi e ad ingaggiare ardue battaglie affinchè un diritto non si riveli solo un miraggio.

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