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Venerdì, 19 Aprile 2024
Talenti Centro Storico / Largo Valsabbia

Parcheggi in largo Valsabbia: il punto di vista di un residente

Tormentata è la storia dell'area fra abbellimenti da parte dei residenti e il ritorno in possesso dei proprietari. Il timore che i nuovi lavori creino problemi alla stabilità dei palazzi

parcheggio_talentiIl signor G. R. vive in via Val Travaglia dagli anni Settanta, quando la zona era un cantiere. La costruzione di garage privati in largo Val Sabbia, nel giardino e nell’area adibita ora a parcheggio, proprio non gli va giù. Conosce le vicissitudini legate alla piazza, fin da quando fu lasciata in stato di abbandono dalla Proprietà che aveva venduto ai costruttori gran parte dei terreni.

“Quando furono costruiti i palazzi”, racconta “al centro rimase una profonda fossa che fu riempita con l’intervento dell’assessore comunale Fiore. Poi, grazie alla raccolta spontanea fra i residenti e nell’ex sezione del Pci “Cesira Fiori”, furono acquistati i giochi e piantati i pini per attrezzare un giardino. Il parcheggio e la fontanella furono invece predisposti dal Comune”.

La strada vicina fu asfaltata a spese dei negozianti; fogne e tombini furono predisposti grazie ai condomini degli stabili vicini. “Il Comune poi si riallacciò a quel sistema”, dice il signor G. R,  “quando fece le fognature in zona. Alcuni anni fa, per le proteste dei cittadini sul degrado igienico del giardino, l’Amministrazione decise di chiamare in causa la Proprietà che ne riprese il possesso recintandolo. L’altra parte, però, resta tuttora alla cittadinanza, nonostante i recenti cartelli”.


Ed è qui, secondo lui, ilnodo: la differenzafra proprietà e possesso;a suo avvisoe, secondo l informazioni avute in Cassazione, sussiste la tesi dell’usucapione. La Proprietà, per riavere il possesso dell’area parcheggio, dovrebbe fare causa a chi oggi lo detiene e, allora, si potrebbe decidere per l’usucapione. Infine, la preoccupazione dei residenti sul pericolo che i nuovi lavori creino problemi di stabilità ai palazzi, per la presenza di falde acquifere.

“I palazzi poggiano non su palafitte, ma su zatteroni” spiega. Oltre a rilevamenti idrici fatti dai tecnici della Proprietà “non attendibili a priori: corrispondono a interessi particolari”, meglio se “l’indagine geologica fosse effettuata dal Comune”.

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