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Montesacro Montesacro / Viale Adriatico

Casapound invitata in Sala Agnini, antifascisti occupano: “Provocazione inaccettabile”

PD e Repubblica Romana disertano confronto fra candidati Presidente del nuovo III Municipio: "Nessuna legittimazione ai neofascisti"


Sala Agnini inaccessibile per Casapound. Dopo la bagarre politica del gennaio scorso che aveva costretto il Presidente del IV Muncipio, Cristiano Bonelli, a cambiare la sede di un incontro organizzato dalle “tartarughe” con i commercianti del quartiere per evitare tensioni nel territorio, sabato notte lo spazio di viale Adriatico è stato presidiato dalla rete antifascista del Roma Montesacro.


Alla base dell’azione quell’incompatibilità nel vedere i fascisti, seppur del Terzo Millennio, aggirarsi in una Sala intitolata a Ferdinando Agnini, giovane partigiano di Montesacro giustiziato appena diciannovenne alle Fosse Ardeatine.


Domenica infatti era in programma al 136 di viale Adriatico il confronto fra tutti i candidati Presidente del IV Municipio fra quali anche Alberto Palladino, leader di Casapound.


Un’eventualità questa assolutamente da scongiurare, vista come una passerella elettorale concessa “ai nazisti di Casapound, protagonisti di aggressioni e violenze contro studenti, attivisti, precari. Una provocazione – hanno detto dalla Rete - che i movimenti e le realtà democratiche antifasciste non potevano accettare”.


Confronto_Iv Municipio-2Casapound non è infatti considerato un interlocutore politico al quale dare seguito e legittimazione così la candidata di Reppublica Romana, Valentina D’Amore, e poi il candidato del centrosinistra, Paolo Marchionne, hanno deciso di non intervenire al dibattito organizzato dal giornale locale “La Voce”, incontro poi spostato in una notte nella Sala Consiglio di Piazza Sempione, blindata per l’occasione.


“In questo clima insopportabile di intesa bipartisan, in cui si vuol far pagare la crisi ai lavoratori, alle precarie, ai disoccupati, crediamo che aprire spazi di confronto e partecipazione non possa prescindere da una chiara e netta pregiudiziale antifascista. A chi ci dice ‘è solo un confronto elettorale democratico’ – hanno spiegato gli antifascisti - rispondiamo che non parliamo con chi fa della violenza e della sopraffazione al servizio del potere il proprio pane quotidiano”.


Piena condivisione alla scelta di non intervenire al confronto anche da parte di Sandro Medici, candidato Sindaco di Repubblica Romana, che ha puntato il dito contro la presenza di Alberto Palladino – condannato tra l’altro in primo grado perché ritenuto responsabile dell', adesso anche lui in lizza per la presidenza di Piazza Sempione.


“Trovo inaudito che una sala municipale dedicata a un'antifascista partigiano trucidato a 19 anni possa ospitare un esponente di coloro che si definiscono 'Fascisti del Terzo Millennio'.” – ha spiegato Medici definendo “discutibile e criticabile” l'atteggiamento del Movimento 5 Stelle, presente al dibattito assieme al PdL e a CasaPound, e reo dunque di continuare a dare piena legittimità ad esponenti dell'estrema destra romana.


Il confronto fra gli aspiranti minisindaci si è poi tenuto nelle sede di Piazza Sempione, con i blindati a protezione dell’edificio ed un folto gruppo di giovani di Casapound a piantonare l’ingresso: a poche centinaia di metri infatti – la Rete Antifascista del nuovo III Municipio – aveva indetto un presidio per ribadire ancora il netto rifiuto dei fascisti di Casapound e delle loro pratiche nel territorio del Roma Montesacro dove – hanno assicurato - nessuno spazio sarà loro concesso.

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