Municipio III, scontro opposizioni-Direttore: Segretario Generale chiarisce su "nota bavaglio"

A Piazza Sempione è giunta la risposta del Segretario Generale di Roma Capitale interpellato sull'ormai conosciuta questione della "nota bavaglio": il documento con il quale il Direttore del Municipio III - secondo le opposizioni - avrebbe limitato la Commissione Trasparenza annullandone alcune convocazioni che prevedevano la presenza di vertici di AMA e ACEA per discutere di questioni quali il TMB Salaria e buio a Porta di Roma. 

"Il Segretario Generale concorda con quanto già dichiarato dal Direttore del Municipio circa i limiti al lavoro della Commissione Trasparenza, specificando che le disposizioni regolamentari non autorizzano a intervenire nel merito di ogni questione, in relazione alla quale può esplicarsi l'attività dei consiglieri, ma valgono solo ad attivare la competenza a conoscere, se questi ultimi abbiano potuto esercitare il diritto di accesso alle informazioni e agli atti" - spiega il Presidente del Consiglio del Municipio III, Riccardo Corbucci. 

Nel documento inoltre il Segretario Generale è specifico sulle "uniche indicazioni rinvenibili nelle convocazioni" della Commissione Trasparenza relative alle problematiche sull'illuminazione e del TMB di via Salaria sottolineando che queste "indurrebbero a ritenere assente un collegamento diretto con le competenze della commissione in relazione ai profili funzionali individuati dai regolamenti ed, anzi, sembrano rinviare ad ambiti attribuiti ad altre Commissioni".

Inopportuna - secondo la Dott.ssa Buarnè - la trasmissione della mozione dell'opposizione sull'operato del Direttore del Municipio rispetto al personale all'esame del Consiglio, "dalla cui competenza esula qualsiasi apprezzamento sulle capacità gestionali del Direttore" e aggiunge che lo stesso nei rapporti con il personale "ha operato senza incorrere in alcuna violazione di norme contrattuali".

"Devo ammettere - ha commentato Corbucci ricevuto il documento - che ritengo incredibile e surreale che dopo la nota del segretario generale, i consiglieri di opposizione facciano finta di nulla, senza aver sentito la necessità di ammettere pubblicamente di aver commesso un errore. Un'ammissione che ritengo un atto di onestà intellettuale e che non è arrivata nemmeno da quei consiglieri con minore esperienza politica e che sono stati trascinati in questo errore da chi aveva già amministrato per cinque anni il territorio. Davvero un peccato".