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Municipio III, ex rutelliani e familiari in giunta: le spine della presidente Capoccioni

Oltre a Giovanna Tadonio, moglie di De Vito, relegata a Sicurezza del Personale e Polizia Locale, anche un cittadino "grillino dal 2007" ma che nelle passate amministrative ha corso e appoggiato candidati concorrenti a quelli del Movimento

Una moglie che segue fedele le orme del marito in politica e un cittadino che, pur avendone avuto la possibilità ha per ben due volte rifiutato il M5s riscoprendosi grillino, nonostante "l'iscrizione al Movimento nel 2007", solo in una tornata elettorale che per i pentastellati si preannunciava dal successo sicuro. Questi i presupposti della Giunta Capoccioni nel Municipio III, un territorio che per il Movimento 5 Stelle rischia di divenire davvero scivoloso. 

Tra poche ore la presidente ufficializzerà la propria squadra di governo nella prima seduta di Piazza Sempione: una Giunta già nota al "popolo della Rete", esposta via Facebook assessore per assessore con qualche riga di presentazione e curricula allegati

Cinque le personalità che accompagneranno Capoccioni nel governo del Municipio III: a Giuseppe Sartiano, psicologo e psicoterapeuta che sarà anche vice presidente, sono state affidate le deleghe a Politiche Sociali, Sanitarie, Abitative, Diritti Civili e Pari Opportunità; l'ex consigliere Simone Proietti guiderà invece l'Assessorato a Commercio e Attività Produttive, Turismo, Trasparenza e Partecipazione. Gilberto Kalenda, fallita la candidatura in Assemblea Capitolina, dovrà occuparsi di Politiche Educative, Scolastiche, Sport, Cultura e Patrimonio Archeologico. 

A destare curiosità, e più di qualche critica, è invece la scelta di Giovanna Tadonio: avvocato e moglie di Marcello De Vito, esponente di spicco e "mister preferenze" del M5s romano fresco pure di elezione a Presidente dell'Assemblea Capitolina. 

Una nomina, quella della moglie di De Vito a Piazza Sempione, che ha fatto subito gridare allo scandalo. Ma se probabilmente non si tratta affatto di un caso di scabrosa "parentopoli", appare invece evidente come sia una questione di opportunità che forse si sarebbe potuta evitare con una semplice candidatura di Tadonio affinchè, con quella scomoda familiarità a pesare, potesse essere una legittimazione dal basso o della Rete, come tanto piace al Movimento, a portarla sullo scranno di Assessore. E invece nulla: nomina diretta.

A Tadonio, "talentuosa, preparata, competente e valida" - parola di Capoccioni, verranno affidate le deleghe a Sicurezza del Personale e Polizia Locale: materie non proprio centrali e di spicco nei territori della Capitale, spesso infatti incorporate in assessorati ben più pesanti come Patrimonio e Bilancio, questi ultimi rimasti nelle mani della minisindaca.

Alla faccia - verrebbe da pensare - della fiducia nel talento, nella preparazione e nella competenza della coniuge De Vito per la quale, da curriculum e presentazione iniziale di Capoccioni, ci si potevano aspettare deleghe assai meno marginali che non apparissero come una sorta di "contentino" alla sponda Lombardi nel vortice delle correnti 'grilline'. 

E mentre il caso "moglie di De Vito assessore" ruba la scena, il Movimento 5 Stelle in Municipio III si dimentica probabilmente di passare al setaccio curricula e trascorsi dei propri nominati in Giunta. E' il caso di Mimmo D'Orazio, attivissimo presidente del Comitato di Quartiere Serpentara, al quale, forse in virtù delle proprie battaglie contro il TMB Ama Salaria e la cementificazione del territorio, sono andate le deleghe a Politiche Ambientali, Rifiuti, Decoro Urbano, Urbanistica e indirizzi gestionali Ama. 

Nel curriculum di D'Orazio, pubblicato dalla pagina facebook di Capoccioni, si legge che il Presidente del CdQ Serpentara si è iscritto al Movimento 5 Stelle nel 2007 partecipando pure all'organizzazione del primo e secondo VaffaDay a Largo Agosta. Insomma un 'grillino' della prima ora.

Peccato però che D'Orazio dovrà probabilmente spiegare al M5s come mai nel 2008, quindi un anno dopo la sua iscrizione al Movimento, decise di appoggiare in Municipio III la candidatura del presidente Alessandro Cardente (Pd) aderendo alla Civica per Rutelli nonostante la lista "Amici di Beppe Grillo", tra quelle poche "certificate dal blog", appoggiasse Gianfranco Cacciante. Già, si potrebbe obiettare, all'epoca il M5s, la cui  nascita sarebbe poi stata annunciata il 9 settembre del 2009,  non era quello di oggi.

Eppure D'Orazio non scelse di schierarsi con i 'grillini' nemmeno nel 2013 quando tentò invano l'approdo a Piazza Sempione con la Civica in Quarta: una lista fondata e ben presto abbandonata che però non si espresse mai in favore del candidato pentastellato Massimo Moretti mostrando preferenza invece per Paolo Marchionne, con pure un tentato e fallito apparentamento con il PD. Un passato, quello del neo Assessore, che, nonostante D'Orazio non risulti iscritto ad alcun partito, potrebbe rivelarsi però scomodo e fastidioso.

Capoccioni dunque - alle prese con le varie scottanti questioni del territorio oltre che, a quanto si apprende, con la bonifica del suo ufficio dall'eventuale presenza di cimici "spie" - dovrà dimostrare che, tra 'mogli di' ed ex 'grillinoscettici', ha davvero scelto la miglior squadra possibile per amministrare un Municipio vasto, popoloso, complicato ed eterogeneo come quello del Montesacro. 

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