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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

TMB Salario, il rendering del Comune non basta: "Raggi faccia atto su chiusura"

L'assessora Montanari a Piazza Sempione: "Noi unica amministrazione a scrivere necessità riconversione". Il sindacato dei lavoratori: "Li è un inferno"

L'annuncio sul futuro del TMB Salario e la rielaborazione grafica di come apparirà il sito di Ama al 981 della Salaria in un domani non meglio specificato, non bastano a placare la protesta del territorio e rassicurare i residenti di quel quadrante in lotta contro i miasmi del TMB e per la sua definitiva chiusura dal 2011. 

TMB Salario: nel futuro il quartier generale di Ama

Con un post su Facebook alla vigilia del sit in indetto dai Comitati in Campidoglio, la Sindaca Raggi ha annunciato la riconversione dell'area industriale del Salario: da impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti a quartier generale di Ama con tanto di prati verdi, asilo nido e sala conferenze. 

Tutto però da mettere nero su bianco, da scrivere in atti formali: reclamano dal Municipio III dove, a un mese dall'incendio che lo ha distrutto e reso inutilizzabile,  si è svolta la Commissione Trasparenza del Comune proprio sul tema del Salario. 

Il TMB Salario "sarà raso al suolo": al suo posto il centro direzionale Ama

Il minisindaco Caudo: "Su chiusura TMB Salario servono atti formali"

"Chiediamo alla sindaca che si passi dai comunicati stampa, in cui si dice che il TMB Salario è chiuso e diventerà la sede degli uffici di Ama, a un atto di indirizzo da approvare in Giunta. Lo pretendiamo perchè un'amministrazione lavora con gli atti" - ha detto il minisindaco del Roma Montesacro, Giovanni Caudo, rivolgendosi all'assessora capitolina all'Ambiente, Pinuccia Montanari, presente nell'aula di Piazza Sempione. 

Una richiesta avanzata anche dal presidente della Commissione e consigliere Pd in Aula Giulio Cesare, Marco Palumbo: "Per la prima volta da un mese i residenti della zona hanno potuto apprendere quali saranno i prossimi step che l'amministrazione comunale ha intenzione di mettere in campo e quali sono realmente le condizioni igienico sanitarie dell'area. La preoccupazione dei cittadini è ancora alta, come anche la nostra, visto che l'assessore Montanari, nonostante le numerose sollecitazioni, ha ribadito che il Tmb sarà chiuso definitivamente entro il 2019 e l'area riqualificata, ma non ha fornito indicazioni specifiche su quando ciò avverrà. L'assessore ha parlato di atti immediati, ma sappiamo bene che nell'impianto deve ancora essere smaltita una gran mole di rifiuti". 

VIDEO | Tmb Salario, ancora puzza e rifiuti: "Raggi mente, firmi un atto ufficiale e bonifichi l'area"

Dunque il monito al Campidoglio è chiaro: tempi certi sullo smantellamento dell'ormai ex impianto di TMB e un provvedimento formale sia sulla definitiva chiusura del sito che sul suo futuro. Un domani da scrivere con i residenti che già nel 2016, su invito dell'ex assessora all'Ambiente di Roma Paola Muraro, avevano previsto per l'area al 981 di via Salaria una riconversione in uffici e isola ecologica "minima". 

"In quel rendering avremmo aggiunto un risarcimento per tutti quei cittadini di Villa Spada e Fidene che per anni hanno dovuto convivere con quella puzza. Un risarcimento non monetario ma simbolico ed essenziale: un parco per andare al Tevere, con una pista ciclabile. Avremmo aggiunto questo se fossimo stati ascoltati. Chiediamo attenzione, coinvolgimento e senso di appartenenza" - ha ribadito Caudo. 

L'assessora Montanari: "Autorizzazione impianto sarà revocata"

Secca la replica di Montanari a difesa dell'operato della Giunta Raggi: "Quando Caudo era assessore all'Urbanistica non è mai intervenuto per fare una progettazione per la riconversione industriale del Tmb Salario. Nessuna amministrazione precedente a questa aveva scritto in un piano industriale, quindi un atto approvato, che entro la fine del 2019 il Salario sarebbe stato chiuso: l'unica persona che ha avuto il coraggio di scrivere quello che era necessario fare è stata Virginia Raggi" - ha detto l'assessora assicurando come "l'autorizzazione all'impianto sarà revocata".

"Come annunciato dalla sindaca il piano prevede una riconversione dell'area in un centro direzionale con attività dedicate al territorio. Non escludiamo - ha aggiunto - di effettuare un percorso partecipato per valutare quali attività potranno essere svolte che abbiano un rilievo per il territorio". 

Il sindacato dei lavoratori: "TMB Salario è un inferno"

"L'unica certezza per i cittadini per mettere fine al TMB Salario è il piano industriale di Ama e mi stupisce perchè non abbiate questa voglia invece di fare annunci come quello di ieri sera del rendering che mi ha fatto ridere: perchè tutti noi vogliamo che in quel posto ci si possa incontrare e non sentire la puzza. Ci batteremo perchè nel piano industriale quell'impianto non ci sia più" - ha detto il segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola.  

"E' assurdo che l'azienda non abbia mai voluto incontrare i rappresentanti della sicurezza del lavoro dopo l'incendio. Chiediamo che questo accada, come previsto dalle norme. Sono stato al TMB pochi giorni fa e - ha detto - è un inferno all'aria aperta che fa paura". 

In corso la rimozione dei rifiuti all'esterno del Salario

Intanto Ama in una nota ha fatto sapere che le operazioni di rimozione e avvio a trattamento dei rifiuti estratti e posizionati dai Vigili del Fuoco fuori dal TMB Salario, scattate lo scorso 8 gennaio, "si concluderanno entro la fine di questa settimana". 

"Tutti i rifiuti stoccati nel perimetro dell'impianto sono ubicati sopra aree pavimentate ed impermeabilizzate, con rete di raccolta reflui liquidi avviati a depurazione. Anche la rimozione delle altre frazioni di rifiuto (Fos, scarti, ecc.) presenti all'interno dell'impianto, sarà effettuata celermente appena saranno disponibili i risultati delle analisi specifiche".

Sotto controllo l'area del Salario: "Nel ribadire che l'impianto TMB è fermo, si evidenzia che, nel perimetro dello stabilimento, è costantemente valutato e controllato ogni tipo di rischio. Subito dopo l'incendio l'azienda ha svolto, e sta tuttora svolgendo, azioni di presidio e controllo sulle strutture, per assicurare la salubrità degli ambienti di lavoro ancora in uso (autofficina, uffici) e operazioni di sanificazione ed igienizzazione degli ambienti confinanti". 
 

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