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Serpentara-Fidene Fidene / Largo Fausta Labia

TMB Salario, cittadini verso il Campidoglio: prima l'incontro con Muraro

Lunedì 19 alle 15 previsto un confronto con l'Assessore all'Ambiente di Roma Capitale. I Comitati per la chiusura dell'impianto: "Stop lavorazioni, non ci sono alternative o compromessi validi"

Prosegue senza tregua la battaglia dei cittadini di Villa Spada, Fidene e quartieri limitrofi per la chiusura del TMB Ama Salario che da anni vessa la zona con miasmi continui: fetore avvertito da case, scuole e uffici che sorgono in quel quadrante della città con i residenti esasperati da queste condizioni di vita e preoccupati che quegli olezzi possano nuocere alla loro salute.  

Una battaglia iniziata nel 2011 che in molti speravano si concludesse con la chiusura annunciata e promessa entro il 31 dicembre 2015. Una dismissione dell'impianto mai avvenuta e che, anche oggi, non appare di certo imminente. 

Sul futuro del TMB Salario l'Assessore all'Ambiente di Roma Capitale, Paola Muraro, è stata chiara: chiusura definitiva impossibile con il Campidoglio a puntare alla riconversione per la quale entro dicembre chiederà la modifica dell'autorizzazione alla Regione Lazio. 

"L'impianto - ha detto Muraro sentita dalla Commissione Ecomafie - verrà utilizzato per quei tipi di materiali come materassi e ingombranti, per i quali Ama paga molto. Diventerà un polo tecnologico di materie prime e seconde". 

E sarà proprio con Muraro che una delegazione dei Comitati per la chiusura del TMB Salario avrà un confronto a breve: l'Assessore della Giunta Raggi, lo ha fatto sapere ieri durante l'ennesima assemblea pubblica a Largo Labia la minsindaca Capoccioni, si è resa disponibile ad un incontro fissato per lunedì 19 alle 15 a Porta Metronia. 

"Ma sulla chiusura del TMB nessun compromesso" - avvisano da Villa Spada e dintorni. "Vogliamo la chiusura dell'impianto senza se e senza ma: sarà pure un'illusione come dicono in tanti ma noi vogliamo crederci e inseguirla. La puzza, che non sappiamo se sia tossica, vessa intere famiglie, lavoratori, bambini e anziani: non ci possono essere soluzioni alternative alla chiusura" - ha detto al megafono di Largo Labia Fabrizio Lai di Fidene. 

Una linea di intransigenza condivisa anche da Villa Spada: "Non solo abbiamo speranza che quell'impianto chiuda ma siamo ogni giorno più arrabbiati. Paghiamo le tasse come tutti i romani ma evidentemente siamo diventati la discarica della città, costretti a convivere con quel grande incubo che è il TMB" - ha rilanciato Daniele Poggiani del Comitato spontaneo Villa Spada sottolineando pure la contrarietà ad una riconversione che preveda il trattamento di materiali. 

"L'impianto deve chiudere ma non per diventare un polo tecnologico: possiamo accettare che divenga un magazzino o la sede di uffici, nulla di più" - ha proseguito Poggiani rispolverando quella volontà che il Municipio III espresse già con l'approvazione di un ordine del giorno nel febbraio 2014. 

Obiettivi ed esigenze che la delegazione sottolineerà all'Assessore Muraro chiamata a rispondere sulle tempistiche previste per la dismissione delle lavorazioni visto anche l'apporto allo smaltimento, 400 tonnellate al giorno, che la tedesca Enki è pronta a dare sui rifiuti romani. 

Un appuntamento, quello a Porta Metronia, dove si recherà soltanto una delegazione con il resto dei battaglieri cittadini già impegnati, comunque vada, ad organizzare la manifestazione in Campidoglio: "E' un nostro dovere e un nostro diritto farci sentire e rappresentare il nostro disagio, sono anni che subiamo quei miasmi e che lottiamo. La misura - hanno ribadito da quel quadrante del Municipio III - è colma". 

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