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TMB Salario, bufera sulla mozione del M5s: "Peggiora problema. La ritirino"

Scontro sulla "proposta tecnica" a firma Burri-Moretti che chiede di aumentare turni nell'impianto Ama del Municipio III. I Comitati: "E' in palese incongruenza con le richieste dei cittadini"

La questione del TMB Ama Salaria, a margine dell'ennesima estate infernale per i residenti di quel quadrante sottoposti a fetore e miasmi continui, continua ad infiammare il dibattito nel Municipio III dove questa mattina la Commissione Ambiente, convocata alle 11 tra qualche malumore per il mancato preavviso e per un orario scomodo alla partecipazione di residenti e Comitati, è stata chiamata a discutere di una mozione presentata dai consiglieri del M5s, Francesca Burri e Massimo Moretti. 

MOZIONE M5S SU TMB AMA SALARIO - Una proposta tecnica - si legge nell'oggetto del documento - per l'eliminazione delle esalazioni odorigene dell'impianto dovute alla giacenza del materiale. Una mozione protocollata il 5 agosto  e che, con il TMB Salario svuotato di recente, a molti è parsa ormai poco attuale. Tuttavia è bene lavorare anche in prospettiva futura e dunque, dopo la pausa estiva è arrivata la calendarizzazione. Il documento chiede al Campidoglio di "promuovere tutte le iniziative per portare gli attuali turni dell'impianto da 2 turni giornalieri per 5 giorni a 3 turni giornalieri per 7 giorni ricorrendo, eventualmente, a nuove assunzioni potendo ciò - prosegue il dispositivo - garantire con gli opportuni accorgimenti lo smaltimento del materiale in eccesso e il governo dei picchi di conferimento nonchè la riduzione dei tempi di attesa e così ridurre ai minimi termini le potenzialità osmogene della frazione umida a beneficio dei cittadini". 

COMITATI CONTRO MOZIONE M5S SU TMB - Una mozione da subito criticata dall'Unione dei Comitati contro il TMB che ha voluto ribadire come l'obiettivo da perseguire sia quello di far si che l'impianto termini le lavorazioni nel più breve tempo possibile e senza ulteriori proroghe a tutela della salute pubblica e dell'ambiente.

SOLUZIONE CHE PEGIORA PROBLEMI - "Aumentare i turni nell'impianto non elimina il problema ma anzi lo peggiora. Il solo aumento della frazione umida (1 metro di spessore?) darebbe luogo al collasso del processo di essicazione con relativo aumento dei tempi di stazionamento della medesima frazione" - fanno notare i Comitati sottolineando come non ci siano soluzioni al miglioramento della situazione "in quanto il trattamento dell'aria è insufficiente e inadeguato ad uno stress di lavoro come l'attuale". 

"Inoltre - hanno aggiunto da Villa Spada e dintorni - il sistema di lavaggio dell'aria è estremamente delicato. Basta una piccola variazione dei parametri che regolano acido solforico e soda caustica che tutto salta". 

MOZIONE TMB SENZA CONFRONTO - "Ci rammarichiamo che questa soluzione sia diventata una mozione senza essere prima posta in valutazione alla cittadinanza. Questa proposta è in palese incongruenza con le richieste dei cittadini relative alla sola chiusura dell'impianto". Da qui la richiesta, nei primi di agosto, di non presentare la mozione in Consiglio ma di convocarne uno straordinario  sull'argomento a Fidene o Villa Spada nel mese di settembre. La mozione invece oggi è sbarcata a Piazza Sempione per il vaglio della Commissione competente. 

MOZIONE M5S SUL TMB DA RITIRARE - Un documento da ritirare immediatamente secondo l'ex consigliere PD del Municipio III, Riccardo Corbucci, da sempre attivo contro i miasmi del TMB Ama Salario: "Questa mattina nella commissione ambiente del III municipio sarà discussa una mozione del M5S sull'impianto Tmb Ama Salario, fortemente contestata da comitati di quartieri e cittadini. La commissione convocata di venerdì alle undici di mattina non consente la partecipazione che avrebbe meritato. Mi auguro, tuttavia - ha detto il Dem - che la presidente del III Municipio Roberta Capoccioni possa intervenire per farla ritirare oggi stesso, vista anche la recente istituzione dell'osservatorio municipale voluto dalla giunta". 

Dunque il TMB di via Salaria, dopo le polemiche sulle linee programmatiche nelle quali non si fa cenno alla chiusura, torna a scuotere il Municipio III con il M5s che tuttavia ha in più occasioni ribadito la propria ferma ed "inequivocabile volontà di chiudere l'impianto". 
 

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