rotate-mobile
Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

"Fabbrica dei materiali al posto del TMB": il Salario trema davanti al piano industriale Ama

Le linee guida approvate dal CdA dell'azienda riaccendono la protesta: "Sotto le nostre case basta rifiuti". Ama replica: "Ubicazione da definire"

Due fabbriche dei materiali in sostituzione dei TMB: è questo uno dei passaggi contenuti nelle linee guida del piano industriale di Ama approvato dal CdA dell'azienda.

"Convertire gli attuali impianti di trattamento del flusso di rifiuto indifferenziato (TMB) in impianti di recupero di materiali (Fabbrica dei materiali), evolvendo da una logica di 'smaltimento' ad una logica di 'valorizzazione delle risorse'." - si legge nel capitolo dedicato alle azioni strategiche sul parco impiantistico. 

Prospettive che fanno tremare Fidene e Villa Spada preoccupati che l'ennesimo impianto per il trattamento dei rifiuti o dei materiali, seppur di minor impatto rispetto all'ex TMB Salario, possa essere collocato ancora al 981 della consolare romana.

Per il TMB Salario tre ipotesi in un mese

Un quadrante nel quale, passata l'esasperazione per la "puzza" incessante ma non la preoccupazione per i rifiuti rimasti nel sito, ora regna l'incertezza sul futuro: quella della fabbrica dei materiali per il TMB Salario è la terza ipotesi formulata in poco più di un mese dal rogo. 

La proposta di Ama segue infatti i due annunci altisonanti fatti dalla Sindaca Virginia Raggi in merito al futuro del Salario: il primo, a poche ore dal rogo, sulla riconversione del sito in "centro di riciclo creativo, dove artigiani potranno lavorare nei laboratori per ridare una nuova vita a vecchi oggetti"; il secondo, ad un mese esatto dall'incendio, sulla trasformazione di quel polo, come immaginato già in una tesi del 2006 di un dipendente di Ama, nel centro direzionale della municipalizzata

In quest'ultimo caso dunque uffici, proprio come ipotizzato dai residenti che nel 2016, all'ex assessora all'ambiente Paola Muraro, portarono la proposta di riconversione del Salario in "uffici ed isola ecologica minima" con la speranza di non veder più al 981 di via Salaria alcun rifiuto. 

I Comitati: "La Sindaca chiuda impianto per sempre"

Una posizione ribadita anche nell'audizione di ieri in Commissione Ecomafie: "Alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, chiediamo un atto ufficiale sulla chiusura dell'impianto; alla Regione Lazio di ritirare l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale ndr.). Chiediamo che l'impianto bruciato del Tmb Salario venga chiuso per sempre, abbiamo pagato per troppo tempo. Fateci quello che si vuole ma basta rifiuti" -  ha detto in commissione Maria Teresa Maccarrone, membro dell'Osservatorio. 

Da qui pure la riluttanza nei confronti dell'eventualità che la fabbrica dei materiali in cui dovrà essere convertito il TMB sorga proprio al Salario. "Dalla Sindaca ora ci aspettiamo una smentita immediata e atti ufficiali, oppure le dimissioni" - ha detto Maccarone. 

Ama replica: "Nessuna fabbrica dei materiali al Salario"

Ed è proprio la municipalizzata a tentare di buttare acqua sul fuoco, di placare una protesta che sta per riaccendersi. "Le linee guida del nuovo Piano industriale di Ama non prevedono una 'fabbrica dei materiali' nel sito aziendale del Salario" - ha fatto sapere in una nota. 

"L'azienda, come già annunciato per il prossimo quinquennio delinea un deciso cambio di rotta con il programma di conversione della tecnologia obsoleta dei TMB ad un'impiantistica ambientalmente sostenibile e moderna. Dalla logica dello 'smaltimento' si passa, dunque, a quella della 'valorizzazione delle risorse' per rendere la città di Roma player dell'economia circolare". 

"L'ubicazione dell'intero asset impiantistico prefigurato dal Cda aziendale - specifica Ama - sarà  definita d'intesa con le istituzioni competenti e con il coinvolgimento dei territori". 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Fabbrica dei materiali al posto del TMB": il Salario trema davanti al piano industriale Ama

RomaToday è in caricamento