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Ex Cartiera Salaria, termosifoni accesi con il caldo: "Temperature a 50 gradi, non si respira"

La denuncia degli operatori: "Qui si paga anche quando non serve, in via Toraldo invece da 9 mesi non si paga la corrente e dal 1 giugno saremo al buio"

Termosifoni ancora accesi, in primavera inoltrata e con il caldo che infuoca la struttura, all'interno della quale si sfiorano i 50 gradi. Accade al centro di raccolta dell'ex Cartiera Salaria, dove sono ospitate 280 persone sgomberate, nel corso degli anni, dalle baraccopoli abusive della Capitale. La denuncia arriva dagli operatori che lavorano all'interno del centro. E al danno di un Comune che continua a pagare e a sperperare soldi nonostante non ve ne sia bisogno, si aggiunge la beffa di un'altra struttura dove invece i soldi servirebbero, ma non vengono erogati. E' il caso di via Toraldo, dove sono ospitate altre 100 persone. Qui, in zona Torre Angela, mercoledì staccheranno la luce perché da 9 mesi la proprietà non riceve i soldi. 

VIA SALARIA - Spiega Eva Maruntel, mediatrice culturale: "In via Salaria era già impossibile vivere. Non ci sono finestre, i bagni sono rotti, non ci viene permesso di preparare pasti caldi. Ora da diverse settimane è diventato impossibile anche respirare. Il caldo è insopportabile". E se chi puo' cerca di passare la maggior parte della giornata fuori "c'è chi è malato e non si puo' muovere ed è costretto a sopportare temperature vicine ai 50 gradi", commenta la Maruntel. Secondo quanto riferito dagli stessi operativi i solleciti al comune per spegnere i termosifoni vanno avanti da aprile, ma nessuno risponde. Lunedì forse si muoverà qualcosa. "La stessa situazione", racconta Eva Maruntel, "si è verificata lo scorso anno. Denunciammo la cosa alla stampa e dopo 2 giorni vennero a spegnere i termosifoni". 

VIA TORALDO - C'è poi la struttura di via Toraldo. Qui 100 persone si ritroveranno al buio dal 1 giugno. L'avviso tramite un cartello. E' stata la proprietà ad appenderlo. "Alla richiesta di spiegazioni", racconta Eva Maruntel, "ci è stato detto che il Comune non versa le spettanze da nove mesi. Da una parte c'è una struttura dove vengono spesi soldi senza che serva, dall'altra dove servirebbero non si paga. E' assurdo". 

I CENTRI RACCOLTA - Si tratta dell'ultima vergogna nella gestione di questi centri, oggetto più volte di denuncia da parte di associazioni. Nel 2015 l'Associazione 21 Luglio pubblico un report in cui spiegava come nel 2014 il Comune di Roma ha speso 8 milioni di euro per il mantenimento dei centri, una cifra superiore del 30% rispetto all'anno prima. Un aumento di spesa a fronte di condizioni di vita all'interno della struttura più volte definite "drammatiche" dagli stessi amministratori. I centri di raccolta sul territorio capitolino sono sei. Tre propriamente detti, il centro di via Salaria, il Best House Rom. A questi si aggiungono altre quattro strutture: via San Cipirello, via Torre Morena, via Toraldo e l'ex Fiera di Roma.

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