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Serpentara-Fidene Valmelaina / Piazza Minucciano

Altre sei palazzine a Piazza Minucciano? Si riapre la partita contro il cemento

La discussa delibera sul cambio di destinazione d'uso da commerciale a residenziale, con lo scioglimento dell'Assemblea Capitolina, torna a Piazza Sempione. Ricomincia la battaglia del territorio

La delibera su Piazza Minucciano torna in Municipio III. Il documento sul cambio di destinazione d'uso da commerciale a residenziale - in sostanza sei palazzine da sei piani ognuna invece che un centro commerciale da 55mila metri cubi, previsto dal progetto iniziale - dovrà essere nuovamente discusso da Piazza Sempione in seguito alla caduta del Sindaco Marino e il conseguente scioglimento dell'Assemblea Capitolina. Questa volta però il parere del parlamentino del Montesacro - già dato favorevole nel settembre 2014 - sarà vincolante. 

Una decisione, quella sull'intervento privato n.8 del Programma di Recupero Urbano Fidene-Valmelaina, che ha fatto molto discutere il territorio: settimane di battaglie, incontri e assemblee.

NO ALLO SCEMPIO - Da una parte un nutrito gruppo di residenti, Associazioni e Comitati volenterosi di fermare "lo scempio" e sicuri - con il permesso commerciale risalente al 2006 mai sfruttato - che, in assenza del cambio di destinazione d'uso, nessuna cubatura commerciale verrà tirata su vista la vicina concorrenza della colossale Galleria Porta di Roma. 

A preoccupare l'impatto delle palazzine sul quartire: "Sei palazzi alti sei piani per 23 metri di lato: 270 alloggi e almeno 600 residenti in più” - aveva fatto notare in una pesante critica all'intervento il presidente del CdQ Serpentara D'Orazio. Tesi rinforzata anche dal professor  Elio Pirotti, ex docente universitario di Urbanistica, che aveva parlato di "carico urbanistico insostenibile per la zona". 

PALAZZINE MALE MINORE - Opposte le considerazioni del Municipio che, sottolineando l'impossibilità di azzerare le cubature concesse, aveva parlato del sorgere delle palazzine come di un "male minore" rispetto ad un altro centro commerciale: "Ho sempre pensato che l'intervento più devastante per questa zona sarebbe stato un centro commerciale, esperienze che nel nostro territorio hanno portato alla desertificazione e al sorgere di veri e propri quartieri dormitorio" - l'argomentazione in un'infuocata assemblea del minisindaco Marchionne.

PIU' ONERI CONCESSORI - A far gola al Montesacro anche i 17milioni di euro che arriverebbero dagli oneri concessori - “Una cifra nettamente superiore rispetto a quella prevista nel caso il tutto rimanesse invariato” - da investire poi nelle opere del Piano di Recupero Urbano di riferimento.

Su Piazza Municciano un muro contro muro andato avanti fino al Sì alla variante di Piazza Sempione con i Comitati pronti a proseguire la propria battaglia in Assemblea Capitolina. 

PIAZZA MINUCCIANO, SI RIAPRE PARTITA - Adesso però - dopo il terremoto in Campidoglio - la partita torna a giocarsi in casa. A comunicare la richiesta da parte del Segretario generale di Roma Capitale per l'approvazione della delibera sul cambio di destinazione d'uso di Piazza Minucciano il consigliere di FdI, Francesco Filini: "Con le dimissioni del Sindaco Marino il documento è tornato a Piazza Sempione: questa volta il parere sarà vincolante e dunque definitivo. Si presenta l'occasione storica di rispedire al mittente questa proposta oscena, un grandissimo regalo ai costruttori e ai palazzinari che hanno devastato la nostra città e il nostro territorio" - ha detto l'esponente del centrodestra invocando l'unità d'intenti tra tutte le forze politiche e i cittadini. 

"Questa delibera - ha detto - non deve essere approvata dal Consiglio Municipale. Faremo di tutto affinchè ciò avvenga. Dobbiamo salvare il nostro territorio dall'ennesima speculazione edilizia".

FINALE DA RISCRIVERE? - Nel Montesacro è già grande il fermento e chissà, se a distanza di tempo, il capitolo finale sul cambio di destinazione d'uso dell'area di Piazza Minucciano sarà riscritto. 
 

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