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Delocalizzazione impianto Ama: il Consiglio vota atto proposto dal Comitato Villa Spada

Il Presidente di Ama proporrà delocalizzazione del prossimo CdA. Bonelli: "Siamo soddisfatti, ma gioiremo solo quando l'impianto sarà definitivamente spostato". I residenti: "Grande passo avanti"

Tornano i sorrisi sui volti dei residenti di Villa Spada, da oltre un anno impegnati in una dura battaglia per la delocalizzazione dell’impianto Ama di via Salaria 981: il Consiglio municipale straordinario convocato per discutere di questa specifica problematica ha avuto buon esito.


Presenti nella sala della Chiesa S. Innocenzo I, scelta come luogo dell’assemblea, oltre agli esponenti politici locali, anche il Presidente dei Verdi-Lazio, Nando Bonessio, Fabio Nobile consigliere Regionale PdCi-FdS ed il Consigliere dell’Assemblea Capitolina, Gemma Azuni di Sinistra Ecologia e Libertà che si sono schierati dalla parte dei cittadini plaudendo alla loro tenacia e concretezza d'azione.


A Villa Spada anche il Presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti che, pur evidenziando il problema della presenza del cattivo odore, ha tenuto a precisare l’inesistenza di un’emergenza di tipo sanitario, tesi – ha detto Benvenuti – supportata dagli studi dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, secondo i quali quanto smaltito al civico 981 non sarebbe di natura tossica.


Il numero uno della municipalizzata si è poi impegnato nei confronti dei cittadini a portare nel prossimo Consiglio di Amministrazione dell’Ama , nel piano industriale e  dunque nella programmazione del prossimo biennio,  l’ipotesi della delocalizzazione dell’impianto di via Salaria.


Una volontà, quella dello spostamento dell’impianto di raccolta e lavorazione dei rifiuti, ribadita all’unanimità dal Consiglio del IV Municipio: al vaglio dei Consiglieri, non più il documento firmato dal Presidente Bonelli e dal Consigliere Ripanucci inserito come ordine del giorno nella convocazione, ma un testo redatto dal Comitato di Quartiere e in seguito sottoscritto da tutti i gruppi consiliari.


Il documento, approvato in modo unanime e dunque  trasversale, impegna il Presidente a chiedere che il Prefetto si adoperi urgentemente affinchè Ama riduca il quantitativo di tonnellaggio di rifiuti trattati, in considerazione anche del minor conferimento del “tal quale” in seguito all’avvio della raccolta differenziata nel territorio.


Il testo chiede poi al Sindaco del Comune di Roma, d’intesa con la Regione Lazio e il Presidente della Povincia di Roma, ognuno per le sue competenze, di attivarsi entro 90 giorni per l’individuazione del sito dove de localizzare l’impianto TMB e di avviare uno studio dei costi economici per i lavori di spostamento delle strutture con successiva previsione di copertura delle spese.
Alla municipalizzata il Comitato di Quartiere, nell’atto approvato dal Consiglio, chiede di presentare, nel piano industriale, alcune operazioni necessarie alla delocalizzazione.


Infine il Consiglio, approvando l’atto, esprime dissenso in merito alle affermazioni di tutte le autorità istituzionali e politiche che fino ad oggi hanno dichiarato che i miasmi non provengono dall’impianto Ama ma da altre attività presenti nella zona, come ad esempio il depuratore di Acea.

Soddisfazione per l’andamento della seduta da parte del Comitato di Villa Spada: “Un esito positivo almeno per quanto riguarda quello che è nei poteri del Municipio. Siamo arrivati ad un altro atto congiunto che speriamo dia più forza alla nostra richiesta di delocalizzazione dell’impianto  - ha detto il Presidente del Comitato, Adriano Travaglia – Porre l’impianto qui è stato un errore veramente macroscopico, sfido chiunque degli attori principali che lo hanno commesso a non pentirsi della propria scelta”.

Entusiasmo anche da parte del presidente del IV Municipio, Cristiano Bonelli, che ha fortemente voluto questo Consiglio straordinario: “Mi ritengo soddisfatto nei limiti della vittoria che qui abbiamo ottenuto: solo quando l’impianto sarà spostato potremo urlare di gioia. Quanto accaduto stasera – ha detto il minisindaco - rappresenta però un passaggio importante. Per la prima volta – ha sottolineato Bonelli - il consiglio prende in toto l’atto formulato da un Comitato, lo fa proprio e lo  vota all’unanimità: questa cose insieme ci conducono sulla strada giusta”.

A smorzare un po’ i toni di giubilo è Paolo Marchionne, capogruppo del PD e candidato presidente in IV: “Questo è un punto di partenza, credo che in realtà Benvenuti si sia presentato qui per farci dei ‘saldi di fine stagione’: lanciare la palla avanti sapendo che poi non sarà più lui a giocare la partita”.

L’esponente Democratico ha poi spiegato come per la delocalizzazione, la ricerca dei finanziamenti e la disponibilità di un sito alternativo consono dove collocare l’impianto, qualora fossero immediatamente disponibili nel piano industriale di Ama  le giuste risorse economiche, servirebbero comunque un minimo di cinque anni, evidenziando la necessità di agire immediatamente anche nel breve termine.


 “In questo ipotetico arco di tempo – ha proseguito Marchionne - bisogna prendere altri provvedimenti: quello che dovrebbe fare Ama a  livello cittadino è far funzionare tutti  e quattro i TBM di Roma a pieno regime, ciò consentirebbe a via Salaria di poter ridurre il tonnellaggio ed intanto la puzza. Nel frattempo – ha concluso il capogruppo - dovremmo aumentare la differenziata, affinchè questi impianti lavorino ancora meno tonnellate. Su questo l’Ama, nonostante le risorse – ha chiosato Marchionne - ha dimostrato di avere le idee confuse: nessuno più pensa di fare la differenziata con i cassonetti stradali”.
 

Per i residenti di Villa Spada dunque un’ulteriore conferma che il Municipio tutto sostiene e appoggia la loro battaglia per la delocalizzazione dell’impianto Ama: nella speranza che il cattivo odore non sia anche in questo Natale un’ospite sgradito e soprattutto sgradevole per le famiglie sottoposte ormai da mesi alle molestie olfattive del civico 981 di via Salaria.

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