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Via Val D'Ala, un lettore segnala: "Quartiere oppresso da una coltre di fumo acre"

Quando arriva la sera nel quartiere si diffonde il forte odore di cavi bruciati proveniente dagli insediamenti abusivi. Un lettore racconta il disagio

Si moltiplicano in questi giorni le segnalazioni di molti residenti del quartiere Valli, esasperati dal forte odore di gomma e cavi bruciati proveniente dagli insediamenti lungo la valle dell’Aniene. A nulla, dunque, sembra essere servito l’intervento di sgombero e bonifica effettuato nel mese di Settembre dagli agenti della Polizia di Roma Capitale, in collaborazione con l’assessorato all’Ambiente. I 25 quintali di rifiuti rimossi due mesi fa hanno rappresentato un piccolo passo, che certo non ha risolto il problema. E anche gli sgomberi del mese di Ottobre al Pratone delle Valli non hanno risolto definitivamente il problema. Molti poi sono i residenti del quartiere Valli che lamentano la scarsa sicurezza nel quartiere: oltre al problema degli incendi delle autovetture, cresce sempre più quello degli insediamenti abusivi, e non si vedono molte pattuglie in giro.
Un lettore ci ha scritto per raccontarci la situazione di disagio che vivono i residenti di via Val D’Ala. Riportiamo di seguito la sua lettera.

“Abito nella zona antistante la nuova stazione di Via Val d’Ala e ogni giorno, verso le 18:00, quando le tenebre dei pomeriggi invernali avvolgono ogni cosa e riparano da occhi indiscreti, il mio quartiere viene oppresso da una coltre di fumo acre e nauseabondo (gomma bruciata) che invade ogni cosa, rendendo l’aria irrespirabile.  Il fumo è talmente intenso e persistente che, alla luce dei lampioni, sembra quasi la nebbia di una città del nord.
Pensi che addirittura, alle prime avvisaglie, bisogna correre  a serrare porte e finestre e a ritirare via il bucato steso sul balcone perché altrimenti si impregna di quella puzza disgustosa.
Tutto questo accade perché la valle dell’aniene compresa fra la stazione di via val d’ala, il ponte delle valli da una parte e la salaria dall’altra è letteralmente invasa di accampamenti di stranieri (zingari e quant’altro) che ogni pomeriggio bruciano copertoni, cavi elettrici e tutto ciò che hanno razziato per ricavarne l’oro dei nostri giorni: il rame. E’ una situazione insostenibile, che ha anche un gravissimo risvolto sulla salute visto che trattasi di fumi altamente tossici.
Ho chiamato varie volte la forza pubblica (113 e vigili urbani) e pensi che addirittura i centralinisti erano perfettamente a conoscenza del problema. Problema che, al di fuori di una pattuglia inviata sporadicamente in via val d’ala (che praticamente nulla può fare in quella boscaglia che c’è a ridosso della stazione nella valle del fiume), non è stato ancora risolto.
Sono veramente sconfortato, a roma si fa tanto per l’inquinamento ambientale (domeniche a piedi, blocco del traffico dei veicoli inquinanti, limitazione dei riscaldamenti, ecc.) e poi si consente che si compia uno scempio simile senza batter ciglio. E oltre a sconfortarmi sono anche deluso perché le varie iniziative ambientali le ho sempre accolte di buon grado per un futuro migliore”.


Si rende quindi sempre più necessario un intervento risolutivo all’emergenza insediamenti, che altrimenti continueranno a creare non pochi disagi ai residenti.

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