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Venerdì, 19 Aprile 2024
Montesacro Bufalotta / Via della Bufalotta

Bufalotta, anche Italia Nostra contro le nuove abitazioni

L'Associazione sottolinea le criticità dell'intervento urbanistico e chiede ritiro della delibera 127. Domani mozione del M5s in Aula Giulio Cesare

Quel cambio di destinazione d’uso, da non residenziale a residenziale, del 30% della SUL nell’ambito dell’intervento urbanistico previsto alla Bufalotta non s’ha da fare: questo il pensiero dei cittadini, dei comitati e del Consiglio del Municipio III che proprio di recente ha chiesto al Campidoglio di annullare la delibera 127, lasciata in eredità dall’amministrazione Alemanno.


Un grido di dissenso alla costruzione di nuove abitazioni al quale si è unita anche Italia Nostra che in merito ha mandato una nota di opposizione al Dipartimento competente.


A preoccupare un territorio negli ultimi anni già abbondantemente sottoposto a costruzioni senza che ad esse corrispondesse un adeguamento delle infrastrutture e dei servizi, quel milione e 178mila metri cubi di cemento che potrebbe congestionare ancor di più il quadrante cittadino che proprio nelle vicinanze potrebbe inoltre veder sorgere anche i 270 alloggi della Casa dell’Aeronautica.


Secondo le stime di Italia Nostra, nel caso si confermasse il cambio di destinazione d’uso previsto nella delibera 127/2013, sarebbero circa 3mila i nuovi abitanti del territorio “un vero e proprio nuovo quartiere che – sottolineano dall’Associazione - non potrà che peggiorare notevolmente la situazione drammatica del traffico dell’intero Municipio e la insufficiente offerta di trasporto pubblico”.

Carenza – secondo Italia Nostra – anche per quanto riguarda i servizi pubblici di quartiere proposti nella nuova convenzione che risulterebbero “assolutamente insufficienti a realizzare gli standard necessari ai quartieri adiacenti”.

“Servizi – incalza l’Associazione - già oggi inesistenti anche per colpa di un piano regolatore che non applica in modo corretto l’attuale normativa in quanto li calcola sull’intero territorio del municipio. Pertanto – sottolineano da via dei Gracchi- l’arrivo di nuovi 3.000 abitanti produrrà un ulteriore problema da risolvere per le casse vuote del Comune secondo lo schema seguito a Roma : ‘i profitti ai privati i costi all’ente pubblico’.”

Insufficienti anche le fognature incapaci di raccogliere il flusso delle acque quando piove e quello che ne deriva del non  funzionamento dei depuratori, “un problema che dovrebbe essere preso in esame finalmente da Regione e Provincia o forse anche dalla Magistratura”- dicono da Italia Nostra non ritenendo dunque opportuno  un’ulteriore cubatura senza il necessario adeguamento della rete fognaria.  

Il cambio di destinazione d’uso non sarebbe poi motivato da un vero ‘interesse pubblico’, la Giunta infatti giustifica il cambio di destinazione d’uso – da uffici a case – con la difficoltà che incontra oggi il mercato immobiliare nel vendere il patrimonio non residenziale: “La Giunta non tiene conto, e infatti non ne fa cenno - evidenzia Italia Nostra - che è in forte crisi  anche la vendita di residenziale e infatti proprio il Municipio III ha continui esempi di immobili vuoti”.

Poco chiara e valida – sottolineano ancora da via dei Gracchi - anche la compensazione pubblica prevista sia per quanto riguarda la cessione di aree che di alloggi al Comune,  sia per l'eventuale obbligo di affittare una parte degli alloggi a canone concordato in modo di dare una minima risposta all’emergenza abitativa che investe la Capitale, di cui non v’è traccia: “A compensazione – spiega l’Associazione - si accennano solo ad alcune richieste venute dal Municipio in merito a situazioni non certo urgenti come quelle del problema della casa per i cittadini in difficoltà economica”.

Molte dunque le considerazioni di Italia Nostra sulle problematiche che potrebbero verificarsi qualora il cambio di destinazione d’uso andasse in porto, una delibera che per Italia Nostra  “in considerazione dei problemi che arrecherà sul territorio” è una vera e propria variante urbanistica che dovrebbe quindi essere valutata e portata al voto del Consiglio comunale non solo per la decisione in merito a quanto dovuto per gli oneri”.


Una delibera “da ritirare e annullare perché – chiosa perentoria Italia Nostra - non ha considerato le criticità attuali del Municipio III e di quel particolare comprensorio non le risolve, ma anzi le aggrava”.


Sulle nuove abitazioni a Bufalotta domani il Movimento 5 Stelle presenterà una mozione in Aula Giulio Cesare chiedendo al Sindaco di annullare il procedimento immediato in via di autotutela, di avviare l'iter per il relativo procedimento partecipativo e una adeguata fase di valutazione ambientale strategica, gli esponenti del M5s chiederanno inoltre di concludere il procedimento passando dall'Assemblea Capitolina.


Ore decisive dunque per conoscere le sorti della delibera 127 e per capire l’orientamento dell’amministrazione Marino su uno dei temi da sempre più controversi della Capitale, quello legato all’urbanizzazione che molti però tendono a definire “cementificazione selvaggia”.

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