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Polo museale e parco archeologico: le perle dimenticate di Villa di Faonte

Le opere finite ma mai aperte al pubblico: nell'oblio resti, reperti e biblioteca polifunzionale

Villa di Faonte punta a valorizzarsi e dare un senso concreto al proprio nome. Nato poco più di dieci anni fa tra Montesacro, Vigne Nuove e Talenti, il quartiere del Municipio III reclama le proprie perle: già perchè quelle palazzine residenziali avrebbero dovuto affacciarsi su parchi verdi, su un polo museale e su un parco archeologico. 

Villa di Faonte reclama polo museale e parco archeologico

Lunga e tortuosa la battaglia dei residenti per l'apertura dei giardini, poi inaugurati nel novembre del 2014. Ma museo e parco archeologico sembrano essere caduti nell'oblio: di storico a Villa di Faonte è rimasta solo la denominazione, si pensa infatti che l'imperatore Nerone, dichiarato nemico pubblico dal Senato, si tolse la vita proprio li, nella villa del liberto Faonte. 

Le opere finite ma mai aperte al pubblico

Eppure ad oggi quel che rimane della villa romana è chiuso dietro le inferriate, coperto di rovi e cartacce. Serrati anche i casali, opere a scomputo realizzate dal costruttore, che avrebbero dovuto ospitare il polo museale ma non solo: li era prevista anche una biblioteca polifunzionale

Un quartiere dormitorio da rilanciare

Insomma un bel luogo di aggregazione e socializzazione per un quartiere diventato ormai dormitorio dove pure le attività commerciali sono in sofferenza.

Così l'apertura dei casali e la nascita del parco archeologico permetterebbe a Villa di Faonte di valorizzarsi e rinascere intorno alle sue inestimabili perle. 

La battaglia del Comitato di Quartiere

Da qui la battaglia, tra riunioni, commissioni e lettere, dell'ormai sciolto Comitato di Quartiere e del suo fondatore Marco Befani. 

"I lavori sono finiti, la Sovrintendenza ha preso in carico i casali nel 2013 ma ad oggi sono ancora inspiegabilmente chiusi: ci dicono che manca l'impianto antincendio, ma è una scusa che ci propinano da tre anni. E' assurdo che dopo tutto questo tempo il quartiere non possa godere di questi beni" - ha detto a RomaToday Befani.

"Anche il parco archeologico è stato messo in sicurezza ma della sua apertura al pubblico non se ne sa più nulla" - ha aggiunto. 

Villa di Faonte dimenticata

Insomma dopo anni di battaglie Villa di Faonte si gode solo i giardini pubblici, sullo sfondo casali chiusi e inutilizzabili, poco più in la un parco archeologico dimenticato: così Villa di Faonte e la sua storia rimangono celati dietro cancelli serrati e labirinti burocratici. 
 

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