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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Porta di Roma, la scabbia allarma i genitori: tre casi a scuola

Gli episodi nel plesso Simoncelli di via Vittorio Mezzogiorno. Avviate tutte le procedure necessarie per arginare la problematica: prevenzione e pulizia ambienti. Bartolomeo-Petrella: "Nessun allarmismo ma occorreva più informazione"

Scabbia a scuola. I casi, tre quelli accertati fino ad oggi dalla Asl, alla Simoncelli di Porta di Roma. Tutto ha inizio circa un mese e mezzo fa con il primo bambino a presentare i sintomi: intenso prurito e cunicoli cutanei. Da li l'attenzione delle maestre e dei genitori con altri due alunni nei quali è stata riscontrata la patologia provocata dall'acaro sarcoptes scabiei e spesso trasmessa attraverso il contatto interumano o con oggetti "infestati". 

Immediato l'intervento della Asl che ha indicato le linee guida per la prevenzione invitando i genitori a monitorare lo stato cutaneo dei loro figli e avviare la profilassi necessaria. Per la scuola invece ribadita la necessità di un'accurata pulizia degli ambienti con particolare attenzione ai locali, come palestra o sala riunione del pre-scuola, frequentati da varie classi di bambini. 

"Nessun allarmismo" - tengono a sottolineare i consiglieri del Municipio III, Manuel Bartolomeo e Giordana Petrella rendendo nota la vicenda. "Appare solo assurdo - hanno detto a RomaToday - che ieri all'inaugurazione della nuova mensa scolastica le istituzioni di questo territorio non abbiano sentito il dovere di tranquillizzare o semplicemente informare genitori e personale su quanto si sta facendo per arginare la problematica preoccupandosi solo, vista anche la presenza dell'ex Assessore Sernaglia, di fare marchette politiche". 

Polemiche a parte la scuola, con la piena disponibilità delle famiglie, sembra aver risposto bene alle esigenze dei propri alunni attivando tutte le procedure necessarie per far rientrare il caso e attenuare la preoccupazione di genitori e personale: controllo su pelle e segnalazione su eventuali sintomi, pulizia approfondita di aule e locali affinchè le papule non si diffondano, con effetto ping pong, da un bambino all'altro. Per i casi accertati invece terapia mirata prescritta dallo specialista. 

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