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L'abbandono di Porta di Roma tra strade chiuse, parchi nel degrado e opere incomplete

L'ira dei residenti per le condizioni del quartiere ostaggio del contenzioso tra Roma Capitale e costruttori: "Comune intervenga per arginare declino progressivo"

I cartelli "vendesi" ancora affissi sulla stragrande maggioranza delle palazzine, sullo sfondo gru e cantieri aperti: intorno il Parco delle Sabine, il polmone verde di Porta di Roma da sempre in decadenza. Incompleto e dunque mai del tutto consegnato a Roma Capitale.

Il contenzioso tra Comune e costruttori

A Porta di Roma, negli anni scorsi pure al buio per bollette non pagate e relativo contenzioso tra pubblico e privato, la partita si gioca tutta nello scontro tra costruttori e Comune: un braccio di ferro, tra opere di urbanizzazione incomplete e mancanza di manutenzione, che da anni tiene in ostaggio la zona. A pesare anche il fallimento Roma Nord S.r.l., già Porta di Roma S.r.l., che ha comportato il blocco di ogni intervento manutentivo ordinario e straordinario all'interno del quartiere. 

Porta di Roma: opere e parco incompleti

Così Porta di Roma sprofonda tra degrado e disservizi. Incendi nelle aree verdi lasciate incolte, aiuole selvagge, strade chiuse da mesi "per allagamenti" senza che nessuno passi a sturare il tombino occluso e colpevole del mancato fluire dell'acqua, complanari sbarrate. A ciò si aggiungono aree ludiche in decadenza, cantieri aperti e fermi divenuti discariche, tombini saltati e parcheggi abbandonati utilizzati come zone di insediamento. 

Uno scenario ben diverso per quanti, acquistando casa a Porta di Roma, pensavano di ritrovarsi in un quartiere moderno immerso nel verde curato e rigoglioso. 

Da qui la battaglia dei residenti, pungolo costante alle amministrazioni municipali e comunali che si sono avvicendate nel tempo. 
Tutto però nel cuore del Parco delle Sabine rimane immutato, nonostante annunci e proclami come quelli relativi all'escussione delle polizze fidejussorie per ottenere le somme necessarie per l'esecuzione degli interventi programmati ma mai realizzati . Sei milioni di euro solo per il verde. 

La battaglia dei residenti

"Siamo al 16 settembre 2018 e non ci è ancora dato sapere che fine abbiano fatto i provvedimenti di escussione dei sei milioni di euro pubblici (cioè nostri) che sono ancora al calduccio nelle tasche del costruttore inadempiente. Dopo i proclami primaverili, l'assessore all'Urbanistica Montuori sembra essersi dimenticato della faccenda e il nuovo presidente del Municipio Caudo non ci risulta abbia preso alcuna iniziativa in merito. L'Avvocatura del Comune di Roma ha fatto qualcosa? Non si sa. In altre parole: niente di nuovo sotto il sole come da 20 anni a questa parte" - accusa l'Associaizone Tutela Parco delle Sabine, da tempo in lotta per il completamento del quartiere e di quegli oltre 140 ettari di verde sottratti alla città. 

A scrivere alla Sindaca anche l'Associazione Volontari Parco delle Sabine: "Il contenzioso stragiudiziale in essere tra il Comune di Roma e la Società Immobiliare Roma Nord S.r.l. (già Porta di Roma S.r.l.) e il conseguente fallimento di quest'ultima, hanno determinato la sospensione, sine die, di ogni intervento manutentivo ordinario e straordinario all'interno del quartiere Porta di Roma e del Parco delle Sabine generando una complessiva condizione di degrado in cui i residenti vengono costantemente privati di ogni servizio essenziale. L'abbandono istituzionale che sta interessando il nostro quartiere, conseguenza del complesso gioco di responsabilità che coinvolge per convenzione urbanistica Comune e Municipio da un lato, e società private dall'altro, espone quotidianamente i residenti e i fruitori del parco ad una serie di pericoli e disservizi" - si legge nella pec dei volontari inoltrata al Comune. 

L'appello del quartiere: "Interventi urgenti e improrogabili"

Da qui la richiesta di notizie sullo stato delle cose: contenzioso ed escussione delle fidejussioni, oltre che l'appello a mettere in campo interventi "d'urgenza e improrogabili per contenere gli effetti negativi derivanti della mancata manutenzione".  

"Provvedimenti necessari - scrivono da Porta di Roma - a porre fine all'estenuante stato di incertezza che da diversi anni sta interessando i residenti di un intero quartiere". 

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