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La Cesarina, 2 milioni di euro per il campo rom: “Discriminare costa!”

L'Associaizone 21 Luglio contro il rifacimento del 'villaggio della solidarietà': "Destinare fondi a vera integrazione e a romani in emergenza abitativa"

Due milioni di euro, questa la cifra prevista per la progettazione del nuovo “villaggio della solidarietà” in via della Cesarina: ingenti risorse economiche che l’Assciazione 21 Luglio vorrebbe che fossero riconvertite in progetti di inclusione per rom e cittadini romani in emergenza abitativa e sociale.
 

Da qui la mobilitazione on line “Roma nun fa la stupida” che chiede a tutti di scrivere al sindaco di Roma, Ignazio Marino, affinchè intervenga direttamente nella questione: #DiscriminareCosta, l’hashtag scelto per lanciare la campagna sui social network.
 

Il nuovo “villaggio della solidarietà” sarà costruito sullo stesso terreno laddove, fino a 5 mesi fa, sorgeva uno degli 8 “villaggi” della Capitale nel quale dimoravano 137 rom ai quali, nel dicembre scorso, è stato imposto  il trasferimento nel centro di raccolta di via Visso per permettere lo smantellamento delle vecchie strutture e l’inizio dei lavori per realizzare quelle nuove.


RIQUALIFICAZIONE DA 60 MILA EURO A FAMIGLIA - Una riqualificazione che – secondo l’Assoziazione 21 Luglio, firmataria insieme a Amnesty International Italia e altre nove organizzazioni di una lettera al Sindaco che sottolineava la contrarietà a tale progetto – verrebbe a costare circa 60mila euro a famiglia, sommando le spese per l'accoglienza nel Best House Rom di via Visso a quelle per il rifacimento del campo.
 

Alle considerazioni sull’efficacia della spesa pubblica si aggiungono poi quelle legate alla strada da intraprendere per arrivare ad una vera e propria integrazione che non veda più sul territorio della Capitale i campi: l’Associazione 21 Luglio ha infatti evidenziato e denunciato la reiterazione di una politica segregativa nei confronti dei rom, non più sostenibile ed ammissibile.
 

IL MUNICIPIO III - Aspetti questi sottolineati anche dal governo del Municipio III che aveva chiesto al Campidoglio una netta inversione di rotta sulle politiche sociali chiedendo di destinare i fondi per il rifacimento de La Cesarina a progetti di vera inclusione sociale, oltre che per bonifiche e tutela ambientale.


LA SPESA: 2 MILIONI DI EURO - Secondo l’Associazione 21 luglio il progetto dell’assessore Cutini di costruire l’ennesimo luogo di segregazione su base etnica per i rom della Capitale, oltre a configurarsi come lesivo dei diritti umani di tali comunità, rappresenta l’espressione di una scelta economicamente insostenibile: “Ad oggi – spiegano - quando i lavori del rifacimento del nuovo insediamento non sono ancora iniziati, l’Assessorato ha già sostenuto una spesa di circa 500 mila euro per l’affitto del terreno, i lavori di rimozione di amianto e il mantenimento dei rom ‘parcheggiati’ nel centro di raccolta di via Visso. Per portare a compimento i lavori, -è la spesa stimata dall’Associazione 21 luglio, il Comune investirà ancora 1,5 milioni di euro”.

MAIL BOMBING - Sulla pagina web dell’iniziativa #DiscriminareCosta è attivo un contatore che indicherà in tempo reale la spesa sostenuta giornalmente dall’Assessorato a guida Cutini per gli interventi preventivi alla realizzazione del nuovo insediamento. Dalla stessa pagina, fino alle ore 24 del 29 maggio, i cittadini, utilizzando l’apposito form, potranno inviare direttamente un’email al sindaco Marino per chiedergli di sospendere il progetto dell’Assessorato e riconvertire le risorse previste in progetti di inclusione che vadano a beneficio anche di cittadini non rom in disagio abitativo e sociale.

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